E’ stato inaugurato questa mattina, 23 febbraio, a Reggio Calabria, l’anno giudiziario del Tar della Calabria presso la Sala delle Udienze. Il Presidente del Tar della Calabria Sezione staccata di Reggio Calabria, Caterina Criscenti, ha esposto la relazione con i dati quantitativi più rilevanti dell’attività giudiziaria svolta nell’anno 2022. Alla cerimonia hanno partecipato tutte le massime autorità cittadine: il Prefetto Mariani, il Sindaco Metropolitano f.f. Versace, il vice Presidente della Regione Calabria Giusi Princi e i vertici delle forze armate.

Il numero dei ricorsi depositati al Tar di Reggio Calabria nel corso del 2022 è tendenzialmente stabile: in totale sono 651, di cui circa il 30% è già stato definito. E’ quanto emerge dalla relazione della presidente della sezione staccata di Reggio Calabria del Tribunale amministrativo regionale della Calabria, Caterina Criscenti, presentata in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2023.

In particolare, alla sezione di Reggio Calabria del Tar nel 2022 sono pervenuti 651 ricorsi, venti in meno rispetto al 2021. Secondo quanto spiegato nella relazione, il flusso in ingresso si è mantenuto approssimativamente “costante nel triennio 2020-2022” che, caratterizzato dalla pandemia, ha presentato una “lieve flessione rispetto al periodo precedente” con “circa 100 ricorsi in meno rispetto al 2019”. “Che si sia trattato di una flessione dovuta all’emergenza sanitaria – ha detto Criscenti – può ritenersi oggi comprovato dal fatto che, al cessare della stessa, si è registrato un progressivo incremento dei ricorsi in ingresso”.

Inoltre, rispetto al 2021, si è ridotto il numero di ricorsi con domanda cautelare, sia collegiale che monocratica. “Sono stati in tutto – ha spiegato la presidente del Tar di Reggio Calabria – 274 i ricorsi accompagnati da una domanda cautelare (nel 2021 erano stati 348) e, nell’ambito di questi, è stata formulata istanza di intervento cautelare monocratico in circa 40 ricorsi, a fronte dei 63 del 2021”.

Il Tar reggino ha registrato un tempo medio per la definizione della domanda cautelare di 27 giorni, computati dalla data di deposito del ricorso. “Un tempo molto breve – ha sottolineato Criscenti -, che si attesta al di sotto della pur soddisfacente media nazionale, che è di 36 giorni”.

In base ai numeri illustrati nel corso della relazione, ad oggi circa 210 dei 651 nuovi ricorsi pervenuti nel corso del 2022 sono già stati esaminati e definiti. “Si tratta – ha spiegato – di una percentuale rilevante, pari a circa il 33% del totale, che testimonia l’impegno costante del Tribunale nell’evitare la formazione di arretrato e nel dare una risposta alla domanda di giustizia quanto più possibile celere”. Il numero totale delle sentenze depositate lo scorso anno è stato definito “ragguardevole”. “Si è passati – ha detto – da 595 nel 2020, a 638 nel 2021 a 715 pronunce pubblicate nel 2022”.

Alla fine dello scorso anno, i ricorsi in attesa di definizione erano 1.066. “Un numero che considero molto confortante – ha affermato la presidente del Tar di Reggio Calabria -, per un Tribunale che al 31 dicembre 2016 aveva pendenti ben 3.799 giudizi e che da molti anni presenta tra i magistrati una costante scopertura di organico, che oggi è ancora di due unità”.

Per Criscenti, “il contenzioso del Tar di Reggio Calabria è caratterizzato da un numero rilevante di ricorsi per l’ottemperanza, sebbene non più elevatissimo. Si tratta soprattutto – ha evidenziato – di ricorsi promossi per ottenere l’adempimento di provvedimenti giurisdizionali concernenti il pagamento di somme di denaro nei confronti dell’Azienda sanitaria di Reggio Calabria, di Comuni e anche del Ministero della Salute. Nel 2022 i ricorsi di ottemperanza depositati sono stati in tutto 184”.

Il Tar di Reggio Calabria ha anche definito contenziosi molto rilevanti in materia ambientale mentre risulta in controtendenza rispetto agli anni scorsi il numero dei giudizi promossi avverso le informazioni interdittive antimafia, che nel 2022 sono stati 15 a fronte dei 79 del 2021. Celere è la definizione dei giudizi in materia di appalti pubblici: in media solo 46 giorni per una pronuncia di merito, a fronte di un tempo medio nazionale di 111 giorni.
Nel corso della sua relazione, infine, la presidente del Tar di Reggio Calabria ha ricordato che “si è appena avviato, su iniziativa del presidente del Tar Salerno, un progetto di riforma” che permetterebbe di riconoscere “a tutte le sedi staccate la natura di sezioni autonome”. “Una riforma a costo zero – ha aggiunto Criscenti -, che ci si augura possa essere valutata con favore nelle competenti sedi politiche e possa, dunque, concludersi con la sua approvazione”.

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