Migliaia di persone hanno gremito il Duomo di Reggio Calabria e l’antistante piazza per porgere l’ultimo saluto a Nino Candido, il vigile del fuoco 32enne morto nell’esplosione di una cascina a Quargnento (Alessandria). Dopo i funerali solenni insieme ai suoi due colleghi Matteo Gastaldo, Marco Triches, la città si è stretta attorno ai familiari del giovane reggino. Numerose le autorità presenti Il prefetto Massimo Mariani, il questore Maurizio Avallone, il comandante dei carabinieri Giuseppe Battaglia, il comandante della finanza Urbano Flavio ,il comandante della capitaneria di porto Antonio Ranieri, il sindaco Falcomata’ , il presidente del consiglio provinciale Nicola Irto. Dopo l’ omelia tra centinaia di vigili del fuoco provenienti da tutta la Regione Calabria e dalla Sicilia, hanno preso la parola Sua Ecellenza il VesCovo Giuseppe Fiorini Morosini e il Comandante dei VVF della Provincia di Reggio Calabria ing. Carlo Metelli. ” A me il compito quasi impossibile di consegnarvi parole che vi consolino, dice il Presule Morosini, e vi facciano ancora sperare nella vita e nella fratellanza universale. Il dolore per questa morte è incolmabile, provocato dall’odio cieco di chi si pone al di fuori dalle regole del vivere umano e civile, ahimé forse anche religioso, per quella matrice cristiana che gran parte di noi portiamo dentro, perché battezzati. Cecità coltivata nell’assurda convinzione ego” Alla fine dei funerali di Stato ad Alessandria, a cui ha partecipato anche il capo del Corpo Fabio Dattilo , il feretro di Nino Candido è stato trasportato a Reggio Calabria con un aereo messo a disposizione dall’ aeronautica militare. In pista all’ aeroporto Tito Minniti ad attendere Nino Candido c’ erano i vigili del fuoco del comando provinciale di Reggio Calabria assieme alle forze dell’ordine, al Sindaco Falcomata’ e al presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto. Immagini commoventi all’ arrivo della salma. Sull’ aereo C 27 J oltre ai familiari del giovane caduto Nino Candido, la moglie Elena, ,anche il comandante provinciale dei VVF di Reggio Calabria Carlo Metelli. Candido e’ rientrato nella sua città in una bara con sopra il tricolore. Commovente l’ elogio funebre letto sull’ altare del Duomo dal comandante provinciale Carlo Metelli in servizio a Reggio da maggio di quest’anno. Nello stesso Comando presta servizio il papà di Nino, Angelo Candido. ” Salvare una vita, significa salvare il mondo intero, dice un versetto del Talmud” . Comincia così la sentita dimostrazione d’ affetto e solidarietà da parte del Comandante Metelli. ” Questo versetto tratto da un testo sacro dell’ebraismo si attaglia perfettamente al nostro mestiere. Ogni uomo libero è strumento per smuovere le coscienze di un’ intera comunità. Antonio, Marco, Matteo ogni volta che siete saliti sui nostri mezzi voi lo avete fatto”. Carlo Metelli si è poi soffermato sulla compostezza e dignità dei familiari nell’ affrontare il dolore in particolar modo si è rivolto alla giovane moglie di Nino, Elena. ” Elena, nonostante il tuo dolore mi hai rivolto parole che non potrò mai dimenticare. Mentre stringevi tra le mani un modellino del camion dei pompieri, sei riuscita a darmi forza a farmi sentire fiero di appartenere ad un Corpo che abbraccia tutti che non lascia indietro nessuno. Siamo una famiglia e tu ne fai parte”. ” Noi non siamo eroi, continua il Comandante Metelli, ma professionisti del soccorso consapevoli dei rischi a cui consapevolmente ci esponiamo valutandoli a volte in una sola frazione di secondo. Cari vigili del fuoco non distraiamoci mai , siamo sempre pronti consapevoli e addestrati curiamo con attenzione i dispositivi di sicurezza e protezione. Questo lo dobbiamo per onorare la memoria di ogni vigile del fuoco caduto nel tempo e per onorare la tua Antonino”. Al Duomo tra le autorità anche la presenza del direttore regionale della Calabria dei VVF Oliviero Dodaro.
Rosella Garreffa