COMUNICATO STAMPA

Rilancio infrastrutturale, utilizzo dei fondi europei, ripartenza dei sistemi produttivi regionali. Sono queste alcune delle principali direttrici che il Sud deve seguire per colmare il gap con il resto del Paese e generare sviluppo economico e occupazionale.

Un messaggio chiaro e netto quello ribadito dai giovani costruttori nel corso del V convegno del Comitato Mezzogiorno Ance Giovani dal titolo “Destinazione Sud, reti e infrastrutture per lo sviluppo del Mezzogiorno”, che quest’anno ha fatto tappa in riva allo Stretto. L’evento nazionale, organizzato da Ance Giovani Calabria, è stato ospitato a Palazzo “Corrado Alvaro”, sede della Città metropolitana di Reggio Calabria e ha fatto registrare una grande partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, dell’imprenditoria, dell’università e delle professioni, provenienti non solo dalla Calabria ma da tutte le regioni del Mezzogiorno.

I contenuti posti al centro del convegno (i cui lavori sono stati coordinati dalla giornalista del TG1 Francesca Grimaldi) sono stati affrontati in tre specifiche sessioni tematiche: “Infrastrutture e reti, opportunità per crescere”; “Il rilancio del Mezzogiorno parte dal territorio”; “Infrastruttura è futuro”.

In apertura il sindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà ha ribadito che: “Il confronto con il tessuto produttivo è essenziale, anche alla luce delle ingenti risorse di cui la città disporrà e che consentiranno di cambiare il volto del territorio. Il dialogo con gli stakeholder è parte integrante delle politiche di crescita e sviluppo”. Secondo il presidente Ance Giovani Reggio Calabria, Demetrio Pellegrino: “Occorre rinnovare la collaborazione con le istituzioni, riportare al centro dell’agenda politica le istanze dell’imprenditoria giovanile”.

Il Sud oggi è afflitto da un drammatico gap infrastrutturale, ha evidenziato il presidente di Ance Giovani Calabria, Antonino Foti: “Segno che ancora oggi a 156 anni dall’unità d’Italia la questione meridionale è ancora aperta. Noi giovani imprenditori vogliamo essere costruttori di speranza e abbiamo voluto pensare a questo momento di confronto come occasione per rilanciare un modello di Sud che se infrastrutturato può diventare il motore d’Italia. Non vogliamo solo opere faraoniche ma anche quelle ordinarie che fanno la differenza per le imprese. E alla domanda Ponte sì, Ponte no, rispondiamo Ponte anche”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il coordinatore Giovani Ance Mezzogiorno, Federico De Cesare: “La carenza infrastrutturale del Mezzogiorno è il tema dei temi quando si affronta la questione della distanza tra Nord e Sud. Distanza che negli ultimi anni si è anche acuita come testimonia la perdita di 13 punti percentuale di Pil nel Mezzogiorno rispetto agli 8 del Nord. Colmare il gap significa intervenire sulle grandi opere, come il Ponte sullo Stretto ma anche su quelle di base, come scuole, ponti, ospedali”.

Il tema delle connessioni è fondamentale, ha affermato il consigliere di amministrazione Anas e ordinario di Urbanistica dell’università “Mediterranea” di Reggio Calabria, Francesca Moraci: “Per definire al meglio la visione del sistema Paese. In questo contesto Anas ha avviato un primo piano che riguarda la modalità con cui intercettare i finanziamenti del Pon infrastrutture legate ai porti e alle aree della logistica integrata”. C’è ancora troppo distanza tra gli strumenti finanziari per le infrastrutture e la percezione reale che i cittadini hanno rispetto allo scenario dei trasporti, ha messo in evidenza presidente di Ance Giovani Puglia, Luigi De Santis: “Alcune aree del Mezzogiorno sono, da sempre, scollegate fra loro, come l’asse Napoli-Bari o Bari-Reggio Calabria”.

Di Italia a due velocità ha poi parlato il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto: “E le responsabilità sono di chi ha governato nel Sud, diciamolo senza esitazioni o ipocrisie. Oggi la questione Mezzogiorno va affrontata con un approccio nuovo. La vera sfida è attuare la fase realizzativa rispetto alle tante risorse che sono a disposizione. E poi un intervento deciso sul fronte della malaburocrazia”.

Investire in infrastrutture genera inevitabilmente dei benefici per l’economia e lo sviluppo di un territorio, ha rimarcato il presidente dell’Osservatorio “I Costi del non fare” e ordinario di Economia e Gestione delle Imprese “Università Bocconi” Milano, Andrea Gilardoni. “L’esempio lombardo in tal senso è emblematico, basti pensare all’ammodernamento del collegamento Milano-Bergamo”.

L’accessibilità un altro nodo irrisolto, a detta del componente del Gruppo Giovani Ance Campania, Vincenzo Iennaco: “Insieme alla desertificazione. Investire nel Mezzogiorno significa non solo ridurre il gap con le regioni del Nord, ma far compiere all’intero sistema Paese un balzo in avanti verso il futuro”. “Occorre pensare a soluzioni di sistema – ha rilanciato il vicepresidente nazionale Anci, Umberto Di Primio. “In Italia invece abbiamo sempre l’abitudine a guardare ai problemi, specie quelli del Sud, in modo scollegato e settoriale”. Secondo il presidente del consiglio nazionale Ingegneri, Armando Zambrano: “Questo Paese è riuscito nel tempo a creare un sistema, specie a livello burocratico, estremamente complicato. Il tema della semplificazione è un altro aspetto cruciale che da sempre frena lo sviluppo”. “Il rilancio del Mezzogiorno – ha detto Antonio Pezzopane capo delegazione FareAmbiente presso Fao – deve ripartire dai territori. Sostenibilità e valorizzazione ambientale, in chiave innovativa, creativa e moderna possono essere chiavi per generare nuovo sviluppo, soprattutto nel Sud”.

La Calabria ha potenzialità enormi, ha rilevato il consigliere di amministrazione Società Aeroportuale Calabrese, Manlio Guadagnuolo: “Anche sotto il profilo dello sviluppo aeroportuale. Occorre intervenire sul fronte dell’accessibilità e dei collegamenti interni”. L’assessore alla Logistica e al Sistema Portuale della Regione Calabria e ordinario di Progettazione dei Sistemi di Trasporto dell’università “Mediterranea” di Reggio Calabria, Francesco Russo ha poi rilanciato affermando che: “Garantire l’accessibilità, in molte aree del Sud e della Calabria in particolare, è la priorità. Il recente intervento, epocale, sulla ferrovia jonica va in questa direzione. E la Calabria è l’unica regione ad avere il piano regionale dei trasporti approvato da Bruxelles. Crediamo che pianificazione, programmazione e capacità di spesa siano le chiavi per cambiare rotta e rilanciare trasporti e infrastrutture”.

In chiusura Angelo Turco, vicepresidente nazionale Ance Giovani ha evidenziato che: “Qualsiasi opera ha la possibilità di essere utile. Ponte sullo Stretto compreso, di cui stranamente non si parla più. Abbiamo territori completamente scollegati dai principali snodi ferroviari, stradali e aeroportuali. In modo critico, poi, è necessario riflettere sui tanti fondi europei sprecati e su come migliorare tale, fondamentale asset, per il futuro”.

l.d./Labecom

Reggio Calabria, 14 luglio 2017