“Apprendiamo increduli del blocco delle assunzioni in sanità, come se la sanità potesse veramente essere trattata al pari di qualsiasi altra azienda per cui, rilevato il deficit tagliamo il personale. In questa maniera Le aziende sanitarie reggine andranno al tracollo e non ci sarà chance per i cittadini. I settori della emergenza sono in piena sofferenza mi riferisco ad Anestesia, Chirurgia, radiologia e se continua così, possiamo scendere in piazza e consegnare le chiavi delle unità mediche sia semplici che complesse a chi sta amministrando la sanità. Riteniamo che dopo anni di scelte operate dal governo e dieci anni di commissariamento, pensare ancora a un deficit così alto è veramente incredibile e, come in ogni buona casa che si rispetti, invece di prendersela con i cittadini e con i medici che stanno operando con turni massacranti (abbiamo saputo che anche i direttori di struttura complessa sono costretti a fare i turni notturni) sarebbe meglio indicare i responsabili di questo sfacelo che crea demotivazione, sfiducia, burn out ecc, ecc. I Medici si lamentano quotidianamente di questa incredibile situazione, si rischia di licenziarsi ed andare a trovare un posto in altre aziende depauperando ancor di più questo territorio di grandi professionalità”. E’ quanto scrive in una nota il segretario generale Cisl Medici, dott. Pasquale Romeo. “Sarebbe interessante anche mettere in evidenza -prosegue- cosa che fin ora pubblicamente non è stato fatto, la questione del protocollo siglato in prefettura del 8 febbraio 2017 che con l’azienda sanitaria Provinciale ha il compito di occuparsi dei provvedimenti civili e penali per i minori. In questo caso il protocollo siglato in prefettura è inattuabile, gli operatori neuropsichiatri infantili, assistenti sociali e psicologi ci hanno provato ma mancando il personale e quello formato (manca un piano formativo), sarà impossibile mantenere tale attività per i tribunali ordinari e per i minori, l’intero sistema sta andando in default con rischi penali per gli operatori poichè mancando il personale si incorre nel 328 c.p. di omissione di atti di ufficio. E’ stato chiesto un incontro per questa problematica ma i commissari allo stato non hanno definito i termini dell’incontro. I nodi al pettine sono troppi e questa terra ha bisogno di un colpo di schiena per migliorare e consentire più salute per tutti. Ripetiamo che la salute non è un’ azienda normale ma un bene inalienabile secondo l’ art. 32 della nostra Costituzione”, conclude.