In questi ultimi giorni il dibattito pubblico si è infiammato, ma tra le polemiche sul vecchio commissario, sul suo sostituto e sulla zona rossa, mi sembra che si sia perso di vista l’aspetto più importante: la salute dei cittadini e la lotta al Covid-19.

Le vicende della settimana appena trascorsa sono state terribili. L’ormai ex commissario Cotticelli ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza, il suo successore Zuccatelli ha rilasciato affermazioni irresponsabili sull’uso della mascherina, ma devo dire che anche la politica è stata finora incapace di esercitare quel controllo amministrativo che avrebbe potuto e dovuto impedire di arrivare a questo punto.

Lo dico con grande chiarezza, perché da medico sono ogni giorno a contatto con i miei pazienti e ogni giorno vivo i loro problemi. A volte sono testimone di vicende drammatiche che lasciano un profondo segno dentro di me, e come uomo sento di dovermi aggrappare alla mia Fede per resistere al senso di scoramento che avverto dinanzi a ingiustizie e drammi sanitari.

Mentre le istituzioni giocano a rimpallarsi le responsabilità, le persone muoiono. Muoiono per le malattie che non si riescono a curare, perché il servizio sanitario regionale è allo sfascio. E muoiono di bisogno perché, a causa dell’arretratezza sanitaria, è stata dichiarata la zona rossa che darà il colpo di grazia a migliaia di esercenti, di artigiani, di imprenditori, di liberi professionisti.
Nel frattempo, come medici di medicina generale, siamo abbandonati a noi stessi. Mancano soprattutto i tamponi, che sono il primo e fondamentale strumento diagnostico con il quale possiamo tracciare e poi contrastare il coronavirus. Tutto ciò che era stato promesso ai medici di famiglia durante la prima ondata, in termini di strumenti idonei a supportare il nostro lavoro, non è stato mantenuto. Così continuiamo a lottare a mani nude contro un nemico pericolosissimo e insidioso, che contrastiamo come possiamo, consapevoli che fino a quando non arriverà un vaccino la situazione sarà critica.

A coloro i quali oggi hanno responsabilità politiche e amministrative, alla Regione e all’Ufficio del Commissario per il piano di rientro, sento di rivolgere un appello: basta con il teatrino delle polemiche e delle risse verbali, basta con l’incapacità di assumersi le proprie responsabilità, basta dare la colpa gli uni agli altri. È il momento più difficile che stiamo vivendo dalla Seconda guerra mondiale, dal punto di vista sia sanitario che economico. Servono responsabilità e serietà. Noi medici abbiamo bisogno di aiuto per potere aiutare i nostri pazienti. Abbiamo bisogno di tamponi, di mascherine, di sapere dove possiamo mandare un paziente in caso di un’urgenza, di un’emergenza di tipo cardiocircolatorio o chirurgico. Recuperiamo il bandolo di questa matassa aggrovigliata, partiamo da un lato a rafforzare la medicina territoriale e contemporaneamente aumentare la ricettività delle strutture ospedaliere in particolare le terapie intensive.

La casa sta bruciando ma dentro si continua a litigare.

E a rischiare sono solo i cittadini!!!

Giuseppe Raffa Fb