FOCUS SUGLI ESAMI DI MATURITA’ 2025: 18.155 I CANDIDATI CALABRESI
Le vacanze per i 72.500 studenti reggini sono ,dunque, iniziate già da sabato scorso. con l’ultimo suono di campanella. Ma non per tutti. A sospirare ancora fino al 29 giugno saranno gli ottomila e cinquecento piccoli allievi della scuola dell’infanzia che termineranno la loro attività solo sabato 30 giugno p.v. Insieme a loro suderanno le proverbiali sette camicie i cinquemila allievi delle scuole media inferiori che , a termine del loro ciclo di studi, in questi giorni sono impegnati a conquistare la loro minimaturità. Gli esami per loro dovranno concludersi entro la fine del mese.
Mentre sta per entrare nel vivo la maturità 2025 per gli studenti delle quinte superiori , alle prese con le ultime ripetizioni, in attesa di affrontare mercoledì 18 giugno la prima prova ,quella d’italiano, la madre di tutte le prove.
L’esame di Stato compie quest’anno 102 anni di vita, passando attraverso varie riforme e rifacimenti, non ultime quelle dettate dalle recente pandemia. Ma già da due anni si è tornati alla formula tradizionale.
E cioè:la commissione d’esame mista con tre membri interni e tre esterni, oltre al presidente anch’egli proveniente da altra scuola.
Saranno due le prove scritte a carattere nazionale,decise cioè dal Ministero dell’Istruzione e un colloquio.
Come già previsto per lo scorso anno, infatti, lo svolgimento delle prove INVALSI è requisito di ammissione all’esame, sebbene i risultati delle prove standardizzate non influiranno sugli esiti dell’Esame di Stato.
Qualche novità
Una delle novità più rilevanti di quest’anno riguarda il voto in condotta che sarà determinante per i crediti complessivi con cui gli studenti accederanno alla Maturità: il punteggio più alto per i crediti scolastici (questo vale anche per gli studenti del terzo e quarto anno) sarà assegnato soltanto a coloro avranno un voto pari a 9 o maggiore. Chi, invece, avrà meno di 6 in condotta non potrà sostenere gli esami, in caso di sufficienza dovrà discutere un elaborato come previsto dalla legge 150/2024. Invece, a proposito dell’elaborato, l’argomento di discussione sarà relativo a materia di cittadinanza attiva e solidale fondata sul rispetto dei principi costituzionali .Altra novità. Più peso al percorso scolastico. Poi mentre la traccia di italiano resta immutata nella struttura:sette proposte tra analisi del testo, testo argomentativo e riflessione su temi di attualità,la seconda prova scritta invece cambia approccio. Sarà predisposta sì a livello ministeriale, ma le commissioni potranno integrarla per renderla più vicina ai programmi effettivamente svolti durante l’anno scolastico.
La valutazione finale si basa su:
Prima e seconda prova: max 20 punti ciascuna. Colloquio: max 20 punti.
Crediti scolastici: max 40 punti.
La lode richiede 100/100 senza bonus, credito massimo e unanimità della commissione.
I numeri di questa edizione 2025
Quest’anno saranno 524.415 gli studenti italiani coinvolti nelle prove (511.349 candidati interni e 13.066 esterni), mentre le commissioni sono 13.900 per un totale di 27.698 classi.
Le commissioni operanti in Calabria saranno in tutto 551 con altrettanti presidenti: 44 per la provincia di Vibo Valentia,200 per la provincia di Cosenza, 98 per la provincia di Catanzaro e 50 per la provincia di Crotone. Nel Reggino le commissioni sono in tutto 159.
I candidati calabresi saranno in totale 18.155 tra interni ed esterni. In provincia di Catanzaro saranno 3.194,a Cosenza 6.374, a Crotone 1.599,a Reggio Calabria e a Vibo 1.414 .
Le commissioni saranno presiedute da altrettanti presidenti (tra dirigenti e docenti ordinari) e composte da 3.306 commissari esterni ed interni.
Nella provincia reggina in particolare nelle 159 commissioni opereranno 954 docenti tra commissari interni ed esterni su 316 classi;a Catanzaro 588 docenti su 196 classi;a Cosenza 1200 docenti su 399 classi; a Crotone 300 docenti su 100 classi; a Vibo Valentia 264 docenti su 87 classi.
Distribuzione dei candidati tra le principali tipologie delle scuole calabresi.
Prevalenti, come sempre, risultano i candidati degli istituti tecnici, seguiti dai licei scientifici, dai professionali. A seguire quelli dei licei scienze umane, dei licei classici, e poi i licei linguistici , i licei artistici e infine licei musicali.
Il tradizionale tam tam di illazioni sulle possibili tracce del tema di italiano
Il tormentone quest’anno è iniziato da un bel po’, soprattutto sulla rete. Favoriti D’Annunzio, Pirandello, Ungaretti e Italo Calvino, di cui ricorre il 40esimo anniversario dalla morte. Ed ancora Leopardi e Primo Levi per gli 80 anni dalla liberazione di Auschwitz.
Potrebbe anche incentrarsi su eventi storici come la fine della seconda guerra mondiale(80 anni), sui processi della unificazione europea, le riflessioni sulla pace e la memoria sociale e collettiva. Infine,
il tema sulla intelligenza artificiale mentre la violenza di genere e le crisi geopolitiche restano quotate per i loro legami con l’attualità.
In tanta confusione gli esami paradossalmente restano l’unico punto fermo.
Si é detto che l’esame oggi è più facile, la maturità non è più l’incubo di un tempo quando bisognava portare interi programmi. Ma questa facilità è illusoria perché una selezione prima o poi arriva. Si tratterà di un esame d’ammissione universitario, di una selezione aziendale, oppure sarà la concorrenza nel posto di lavoro con i colleghi più preparati. Ci penserà la vita insomma a dare una valutazione e in definitiva a scegliere. Questo per l’aspetto privato.
Poi c’è l’aspetto collettivo. La scuola oggi è come una casa disordinata, dove si vive spesso nella incertezza, un cantiere aperto dove riforme si succedono a controriforme. Una scuola priva di mezzi è destinata a rimanere scadente, compromettendo il livello generale della qualità, pregiudicando il futuro. Il sogno di una scuola come strumento forte e generale di elevazione per tutti sembra un po’ appannato al momento.
Gli esami, in questa confusione, paradossalmente costituiscono l’unico punto fermo:nei fatti, il solo dispositivo che formalmente regga, che riesca a dare alla scuola una illusione di efficienza,di funzione.
Allora è bene che questa “forma” rimanga rituale fino in fondo, nell’attesa che possa tornare a essere riempita di un serio contenuto oppure abolita.
Nel bene e nel male ,come quei ricordi tenaci che tornano anche quando nessuno li chiama, l’esame di maturità ai nostri ragazzi resterà dentro per sempre.
Lo sogneranno la notte e ne parleranno di giorno fino allo spasimo:un po’ come quelle mamme che con i figli già laureati ci tengono tanto a raccontarti per filo e per segno la loro gravidanza(beata o terribile non importa).
Perché al di là della versione, del compito di italiano, delle materie in cui saranno interrogati, questo benedetto esame di maturità è un guado dal quale, passo dopo passo, sopra i sassi sdrucciolevoli del torrente, non si torna più indietro. Buona fatica a tutti e coraggio:ne vale la pena.
Giugno 2025 Prof. Guido Leone
già Dirigente Tecnico USR Calabria