“Conoscere e far conoscere oggi la figura del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, a 40 anni dalla sua morte, credo sia molto utile e, anzi, assolutamente necessario”. Lo ha dichiarato questa mattina l’Amministratore Delegato della Rai, Carlo Fuortes, intervenendo alla presentazione organizzata dal Comando Generale dell’ Arma dei Carabinieri alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, della serie dedicata al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa .

“La Rai, il servizio pubblico multimediale – ha proseguito Fuortes –  ha tra i suoi doveri quello di contribuire a far conoscere sempre meglio l’Italia agli italiani. Farlo, significa tra l’altro impedire che siano dimenticate pagine di storia recente con la possibilità che queste vengano assorbite e sommerse da nuovi fatti di cronaca, in un magma indistinto. Un magma nel quale i nostri sguardi rischiano di soffermarsi soltanto sull’immediata attualità. La fiction si rivela allora strumento molto adatto per riflettere su di noi e sapere da dove veniamo. Gli italiani potranno vedere, grazie a una coproduzione tra Rai Fiction e “Stand by me”, la storia di un militare chiamato, per quasi 20 anni, a compiti straordinari. Da quando nel 1973, a Torino, Dalla Chiesa  si trovò a dover contrastare le “Brigate rosse” e altre bande terroristiche che insanguinavano l’Italia, a quando il generale poi fu nominato prefetto di Palermo per combattere la mafia. “Il nostro Generale” non si limita a evidenziare le qualità di intuizione, direzione e comando di un solo uomo. Mette anche in luce i componenti del “Nucleo speciale antiterrorismo” che Dalla Chiesa costituì e guidò”.

“L’epilogo di questo percorso , della vita del generale interpretato magistralmente da Sergio Castellitto, per la regia di Lucio Pellegrini –   ha concluso  Fuortes –  ci ricorda, ancora una volta, il ruolo nefasto della mafia che tolse la vita a Dalla Chiesa, alla sua seconda moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente Domenico Russo” .

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