Aggiornamento shock del modello europeo appena sfornato:  l’affondo perturbato Nordatlantico, già inquadrato da giorni sul finire della prossima settimana, sta via via assumendo, nelle simulazioni del centro di calcolo di Reading (UK), connotati davvero significativi, in un contesto di taglio meridiano incisivo, del fronte subpolare, alta pressione di spalla verso le latitudini britanniche e rischio di prima consistente discesa di aria fredda della stagione, consistente perlomeno relativamente al periodo. Siamo consci, naturalmente, del fatto che si tratta di un’evoluzione ancora a circa 6-7 giorni, quindi ancora piuttosto in là nel tempo (ma nemmeno tanto in termini di affidabilità modellistica)  e suscettibile ancora di cambiamento. Tuttavia, è da diverse emissioni, benchè con orientamento di asse di volta in volta leggermente diverso, che il centro di calcolo europeo ipotizza un drastico cambiamento di circolazione, nella seconda parte della settimana, a compimento di  una fase instabile in avvio precoce, già da domani, domenica 20, sebbene a componente più mite, atlantica, nelle battute iniziali.

Dunque, se si realizzasse una configurazione simile a quella prospettata nell’ultimissimo aggiornamento serale, tutta l’Italia piomberebbe non tanto in autunno, ma addirittura quasi in inverno,  con piogge diffuse un po’ su tutto il territorio, anche lì dove sino ad ora non erano viste un granché di precipitazioni, ossia verso i settori del medio-basso Adriatico, meridionali e insulari, e sensibile, generale calo termico. Crollo delle temperature di circa 12°C su tutta la penisola e rischio di prima neve a quote collinari, sotto i 1000 metri, sulle Alpi occidentali, sulla Svizzera, e neve intorno ai 1200/1300 m anche sul Nord Appennino. La redazione di MeteoWeb seguirà costantemente tutta l’evoluzione del tempo per  il corso della prossima settimana, quando si prospetta comunque un deciso cambio di circolazione e addirittura minacce di freddo precoce sul finire, apportando quotidiani aggiornamenti.

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