R. e P.

PRESTIGIOSI RICONOSCIMENTI AI VERSI DELLA POETESSA LOCRESE LUISA TOTINO DALL’ACCADEMIA EUROMEDITERRANEA DELLE ARTI DI MESSINA E DAL COMITATO SCIENTIFICO DEL PARCO DEGLI DEI DI ROCCELLA DURANTE LA TRASMISSIONE “MERAVIGLIOSO”

 

La cultura non può scendere a compromessi e più che mai oggi, in un mondo che corre freneticamente per garantire il culto dell’autoaffermazione, purtroppo senza prendersi cura di quegli ancestrali e genuini sentimenti, che fanno sì che l’uomo possa ancora considerarsi una persona che si meraviglia, ama e spera. Per questo, in certi momenti, la storia fa dono di individui, che più di altri percepiscono, sentono, assorbono l’anima del mondo e la riversano in poche parole che, legandosi insieme, danno vita a liriche nelle quali la realtà e la trascendenza emotiva diventano un tutt’ uno, scuotendo l’animo a risvegliarsi alla vita partecipata, in armonia con ciò che la circonda. Questo in sintesi le caratteristiche che contraddistinguono i componimenti della poetessa locrese Luisa Totino, docente presso il Liceo Scientifico Zaleuco, sede del Polo Liceale “Zaleuco – Oliveti – Panetta – Zanotti”, che di recente ha ricevuto dei prestigiosi riconoscimenti sia dall’ Accademia Euromediterranea delle Arti di Messina, che le ha conferito una menzione speciale per la poesia “ Amor che move l’ Universo”, all’ interno di un concorso per San Valentino con Tema “ L’ Amore è tutti i giorni”. Bellissime le parole della motivazione, che hanno colto appieno il nucleo fondante della lirica: “Una poesia che si declina inizialmente con un registro linguistico evocatore di stilemi stilnovisti, per poi coniugarsi in versi sciolti o a rima baciata alternata, che alternano amore ad armonia: un amore che fugge violenze e soprusi”. L’ altro riconoscimento lo ha ricevuto durante la trasmissione “ Meraviglioso” dell’ emittente Telemia, nella bellissima location del parco degli Dei di Roccella, tra ospiti di alta levatura culturale: il dott. Roberto Polito, già responsabile del reparto di oculistica del pronto soccorso di Locri, attore teatrale e cinematografico, attivo in Africa tra i bambini poveri, poeta e filosofo, l’ avv. Marilisa Lombardo, esperta sulla violenza di genere e con un occhio attento alle ingiuste sentenze, che logorano la vita di coloro che le ricevono,  il vigile urbano in pensione di Caulonia Superiore Luigi Roccisano, autore di sapienti racconti in vernacolo, che rispecchiano le tradizioni del nostro territorio, e due ineguagliabili conduttori: Saro Bella e Mariella Costa. Un piacevole confronto tra poesie, racconti e antiche usanze, che si è concluso con la consegna da parte del Comitato Scientifico del Parco degli Dei, nella persona dell’artista internazionale Mariella Costa, proprietaria e artefice della straordinaria location, di un’opera da lei stessa creata, dal titolo “Cultura”, alla poetessa locrese Luisa Totino, per il componimento “Il Canto del Mare”, scritto in onore della statua della dea Teti, collocata nel Parco, per arricchirlo di ulteriore bellezza. I versi della poesia sottolineano la natura profonda e storica del mare, che accompagna la nostra terra da millenni. Scenario di trionfi e sconfitte, di miti e personaggi divini legati ad esso, come Teti, madre dell’eroe Achille. In qualche modo, ogni giorno, portiamo in noi questo mare, che ci “avvolge” e “sconvolge” con il suo glorioso e leggendario sciabordio. L’opera della Costa “Cultura”, in ceramica effetto bronzo, rappresenta una figura femminile nuda intenta a leggere, seduta, non comodamente, su una roccia. La scelta di rappresentare una donna aperta alla conoscenza non è casuale, anzi è molto attuale, perché mette in evidenza, nella precarietà della seduta, che le donne per realizzare i loro propositi devono ancora lottare, per conquistare una posizione confortevole e poter finalmente essere accettate nella loro istintività e schiettezza, nel loro mettersi a nudo. Complimenti alla poetessa Luisa Totino che continua a tenere alto il profilo fiero della Calabria, conservando, in pochi versi, la sua anima ancestrale, verace e passionale.