di GIANPIERO TAVERNITI

Un viaggio nell’entroterra della Calabria jonica reggina, nella cittadina patria dei Bronzi che mezzo secolo fa furono ritrovati, nelle sue trasparenti e cristalline acque della frazione Marina, paesino conosciuto come il paese dei Santi Medici Cosma e Damiano, comunità molto devota che nell’ultima settimana di settembre li venera,ci ha riservato una gradita sorpresa artistica. Siamo a Riace, paesino silenzioso, che basa la sua economia sull’agricoltura,sulla  pastorizia e piccolo artigianato, nelle sue terre produce diversi prodotti agricoli di qualità, nelle sue colline dell’ottimo olio di oliva, ma si distingue per la produzione delle sue amate fave che nella bontà della qualità, ci donano un gusto speciale e molto ricercato.

Un paesino che sembra nascosto, ma che fra le viuzze del borgo, ci regala quella tranquillità e pace che andrebbero condivise con più persone e tramandate continuamente alle comunità del globo che oggi vivono momenti atroci di sofferenza e guerra. Quella pace che espressa nell’arte della scultura del legno che ci trasmette  Nicola Garaffa, regalandoci un pomeriggio umile, ma ricco d’arte, generata dalla passione, dall’hobby che con i suoi scalpellini tramuta in creatività. Incide radici di corbezzolo e di erika, oltre che legno di piante d’ulivo, d’eucalipto rosso, di ciliegio, d’arancio, di leccio, d’acacia, di nespolo, di gelso, di pero selvatico (pirojinaru) e dulcis in fundo di albero di noce.