Il ricorso presentato dai cittadini contro il Ponte sullo Stretto è stato dichiarato inammissibile dal Tribunale delle Imprese di Roma, che ha così fatto decadere anche il contro-ricorso presentato a favore dell’infrastruttura. Finisce con un nulla di fatto la guerra delle class action, per come rivela Ansa al termine dell’incontro.
Il primo ricorso, quello contro l’opera, era stato firmato da 104 cittadini e formalizzato contro la Stretto di Messina Spa, alla quale si contesta l’inesistenza di un progetto definitivo. Ai cittadini contrari se ne erano contrapposti 139 a favore, che avevano a loro volta presentato un ricorso. Entrambi i provvedimenti sarebbero stati respinti.
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Comunicato Stampa Stretto di Messina
PONTE STRETTO, AD CIUCCI: “IMPORTANTE RISULTATO SENTENZA DI INAMMISSIBILITÀ ‘CLASS ACTION’ CONTRO L’OPERA. SEMPRE PRIVILEGIATO DIALOGO E COLLABORAZIONE CON TERRITORIO”
Roma, 9 gennaio 2025 – L’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, commenta la sentenza del Tribunale di Roma che ha dichiarato inammissibile la class action inibitoria intentata da 104 soggetti nei confronti della società, volta a bloccarne ogni azione ai fini della realizzazione del ponte sullo Stretto e ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese di giudizio in favore di Stretto di Messina nella misura di circa 240 mila euro oltre oneri di legge.
“La Sentenza – ha dichiarato l’AD Ciucci – è un importante risultato. Sin dall’inizio eravamo fiduciosi sull’esito avendo rilevato i motivi dell’inammissibilità e con la consapevolezza che l’obiettivo dei ricorrenti fosse unicamente quello di rallentare le procedure in corso e le prossime scadenze del progetto. Valutazione che ha trovato riscontro nella Sentenza che ha rilevato motivazioni ‘del tutto evanescenti ed ipotetiche in assenza di alcun effettivo danno ambientale’, mancando perfino le prove di residenza dei ricorrenti nei luoghi di costruzione del ponte. Ci tengo a sottolineare che abbiamo sempre cercato e privilegiato il dialogo con il Territorio nell’obiettivo individuare le migliori forme di collaborazione affinché la realizzazione dell’Opera rappresenti un valore condiviso e questo continua ad essere il nostro modo di operare. Ricordo inoltre i 140 cittadini, in prevalenza residenti nei comuni di Messina e Reggio Calabria, che hanno depositato un intervento volontario per contrastare l’iniziativa giudiziaria della ‘class action’”.