Ancora più gravi le ultime dichiarazioni di Occhiuto sul futuro dell’ospedale di Polistena.
Non c’è proprio nulla di cui stare tranquilli. E non sono per niente confortanti le ultime dichiarazioni fornite agli organi di stampa dal Presidente/Commissario alla sanità Roberto Occhiuto che ha confermato, a suo modo, la cancellazione dell’ospedale di Polistena, oltretutto disegnando (a parole) una nuova e ulteriore geografia della rete ospedaliera della Piana , diversa persino da quella riportata nei recenti decreti a sua firma.
E’ inaccettabile sentirsi dire che il nuovo ospedale di Palmi sarà un ospedale hub e tutti gli altri ospedali vicini così “cambieranno vocazione”, sarebbero “destinati a trattamenti sanitari specifici ad alto livello di specializzazione”. Che vuol dire? Vuol dire una cosa semplice ossia che sarà smantellato tutto.
Il nuovo ospedale di Palmi per le sue caratteristiche progettuali non è stato mai concepito come un hub, a differenza di quanto dichiara Occhiuto, ma come uno spoke da 250 posti letto per acuti e soprattutto, ribadiamo, lo stesso non potrà essere, ove dovesse mai essere costruito, sostitutivo dell’ospedale di Polistena (200 posti letto) poiché il territorio della Piana ha e avrebbe un numero di posti -letto ben al di sotto del rapporto 3 ogni 1000 abitanti stabilito dalle linee guida ministeriali sulla sanità.
Il Presidente Commissario non ha rassicurato, né smentito, anzi ha introdotto elementi molto più preoccupanti che accelerano la marcia verso uno smantellamento senza precedenti di qualunque presidio  di sanità presente sul territorio della Piana, a partire dall’ospedale di Polistena.
Per tali motivi confermiamo l’appuntamento del 4 maggio alle ore 9 davanti al presidio ospedaliero di Polistena per fermare questo disegno e invitiamo tutti alla mobilitazione almeno fin quando il Commissario/Presidente non ritornerà sui suoi passi correggendo le scritture presenti nei DCA e accantonando per sempre ogni scellerata ipotesi di cancellazione e/o ridimensionamento dell’ospedale di Polistena.
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