2 GIUGNO 1946: L’Italia volta pagina.
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Si celebra oggi la festa della #Repubblica.
Una festa istituita da qualche anno che oggi stranamente viene valorizzata dai gruppi politici di destra, probabilmente nella speranza di sminuire l’importanza delle festività del 25 aprile (#Liberazione) ed il 1 maggio (in onore dei #lavoratori) tradizionalmente appartenenti ai gruppi di sinistra.
Ció è un falso storico.
Penso infatti che chi oggi compie questa specie di operazione “rifugio” lo faccia in modo assolutamente strumentale.
Vedere il partito della #Meloni (postfascista) che raccoglie firme nelle piazze italiane il giorno della festa della repubblica non puó che suscitare sensi di riprovazione, anzi di vomito.
Già. Perché il 2 giugno #1946 si celebró la nascita della Repubblica dopo quasi un secolo di monarchia in Italia.
La #Corona dei #Savoia non fu immacolata nell’ansia gestione del Regno d’Italia. E giusto per fare un po’ di ripasso della storia, la #Dinastia fu complice delle due guerre mondiali, del #fascismo, delle persecuzioni, della limitazione dell libertà, del colonialismo, delle invasioni e dei rastrellamenti degli italiani per mano dei #nazisti durante l’occupazione.
Festeggiare oggi la nascita della Repubblica per opera di questi signori è pura ipocrisia revisionista poiché la storia non si cancella ed il presente può ancora documentare le complicità e passività del #Re Vittorio Emanuele III che alla nomina di #Mussolini capo del governo usó la celebre espressione: “lasciamoli fare questi fascisti”.
Pertanto la festa della Repubblica che oggi siamo orgogliosi di festeggiare è solo il completamento di quel 25 aprile 1945 che scandì la Liberazione dell’Italia dal fascismo e preparó l’anno successivo la Liberazione d’Italia dalla dinastia Savoia atttaverso appunto il referendum del 2 giugno 1946 che sancì per l prima volta a #suffragio universale la scelta della forma di stato repubblicana.
Non a caso i repubblicani e gli azionisti furono insieme a comunisti, socialisti, gli eroi ed i protagonisti principali della resistenza e della lotta al fascismo e successivamente della stesura della #Costituzione.
La #storia non si cancella e non basta sventolare un #tricolore per riabilitarsi ipocritamente al #patriottismo in nome della Repubblica nata sulle disgrazie procurate dal Fascismo.
E allora si che noi, e non tutti, oggi si che possiamo dire:
VIVA L’ITALIA,
VIVA IL #2GIUGNO,
VIVA LA REPUBBLICA,
VIVA LA #DEMOCRAZIA.