“Premesso che: l’ospedale spoke di Polistena è un presidio indispensabile per la sanità pubblica della Piana di Gioia Tauro; con grande impegno e merito, gli operatori sanitari che vi lavorano assicurano, tra mille difficoltà, la continuità dell’offerta e dei servizi ospedalieri, cercando di garantire il raggiungimento degli obiettivi di assistenza nei confronti dell’utenza; Nell’anno 2023 il comparto operatorio, tra interventi di ortopedia e di chirurgia, ha raggiunto numeri significativi, tali da collocare l’ospedale di Polistena tra i primi spoke della Calabria. Risultati altrettanto rilevanti si registrano per il punto nascita che ha raggiunto la soglia di 1.000 parti annui”. Così il Comune di Polistena in una nota.

Per quanto concerne le prestazioni radiologiche, l’ospedale di Polistena referta annualmente circa 5.000 risonanze magnetiche e 22.000 TAC, riuscendo così a dare risposte importanti all’intero territorio. Malgrado tali dati positivi, le precarie condizioni strutturali e la carenza di personale limitano fortemente le potenzialità del presidio ospedaliero che, negli ultimi anni, ha registrato un numero medio di accessi al Pronto Soccorso compreso tra 25.000 e 30.000 annui. In particolare, all’ospedale di Polistena si registra da molto tempo una grave carenza di personale in tutti i reparti attivi, con organici di fatto che non corrispondono agli organici di diritto”. Le principali carenze di unità di personale, sono stimate approssimativamente e indicate nella seguente tabella:

tabella sanità polistena

“Alle carenze certificate devono inevitabilmente aggiungersi quelle derivanti dall’applicazione delle norme vigenti che, a vario titolo (motivi di salute o altri impedimenti), garantiscono al personale il diritto alla conservazione del posto pur in assenza della presenza fisica in servizio.
Ciò determina una compressione del numero dei posti letto che, ancorchè assegnati, non possono essere gestiti nei numeri stabiliti nell’atto aziendale.
Inoltre, la più volte annunciata istituzione del reparto di oncologia non si è mai concretizzata. Non è sufficiente l’ambulatorio che funziona a giorni alterni: è necessario un reparto che dia dignità e ospitalità agli ammalati di cancro della Piana, oggi spesso costretti a spostarsi fuori territorio per curarsi.

A ciò si aggiunge la cronica problematica del SUEM 118, postazione territoriale di Polistena, che da tempo non dispone più del medico a bordo ambulanza e opera con un solo autista, sotto il coordinamento della centrale operativa regionale. Tale assetto determina un grave disservizio per le postazioni dell’area tirrenica, spesso costrette ad intervenire senza medico a bordo anche fuori provincia, nell’area del vibonese, a seguito della soppressione della centrale operativa di Reggio Calabria.
In presenza di carenze così rilevanti risulta estremamente difficile proseguire nell’erogazione di servizi adeguati ai cittadini. La presenza del contingente dei medici cubani, misura che ha dato un po’ di ossigeno agli ospedali, è comunque insufficiente a colmare i numerosi vuoti, considerando, peraltro, che la loro missione si concluderà il 31 dicembre 2026.

Si evidenzia, inoltre, che 40 infermieri dell’ASP sono prossimi alla scadenza del contratto, di cui almeno 15 in servizio presso l’ospedale di Polistena.

Considerato che:

a tali criticità si è aggiunto, dal marzo scorso, l’avvio del cantiere per la ristrutturazione delle sale operatorie, che ha comportato una drastica riduzione dell’utilizzo delle stesse;
delle 3 sale operatorie esistenti, solo 2 sono attualmente utilizzate, di cui una stabilmente impegnata per il punto nascita;
tale situazione, che appare interminabile e rispetto alla quale i cantieri sono ancora in corso, ha di fatto trasformato l’ospedale in una struttura dedicata quasi esclusivamente agli interventi urgenti che, avendo priorità, costringono i medici a rinviare gli interventi programmati;

Ne consegue un inevitabile allungamento delle liste d’attesa e, nei casi peggiori, l’induzione implicita degli utenti a rivolgersi alla mobilità sanitaria verso strutture private, fuori provincia o perfino fuori regione.
Nel 2024, a Polistena, si registra un calo del 30% degli interventi chirurgici rispetto all’anno precedente, causato proprio dall’impraticabilità e dalla ridotta operatività degli spazi operatori.

Precisato che:

È notizia di questi giorni la volontà di accorpare l’ospedale spoke di Polistena all’Azienda Ospedaliera GOM.
Tale informazione emerge dal documento approvato in Consiglio Regionale, a firma del Presidente Occhiuto, denominato “Programma di governo”, nel quale si legge testualmente:
“L’obiettivo sarà quello di accorpare tutti gli ospedali provinciali (sia spoke che Hub) sotto uniche aziende ospedaliere (AOP), con le Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) che invece saranno specializzate esclusivamente sull’assistenza territoriale”.

L’esperienza maturata negli anni testimonia che, quanto maggiore è la distanza tra i centri decisionali e le strutture operative, tanto più debole risulta la capacità di relazione con medici, infermieri e reparti degli ospedali situati al di fuori dei capoluoghi, in particolare sul territorio della Piana e della Locride.

Il diritto alla salute non può continuamente essere sottoposto a restrizioni, tagli, incapienze contabili, bilanci in deficit, dimensionamenti e piani di rientro che mortificano il valore costituzionale che stabilisce che l’accesso alle cure mediche e assistenziali debba essere garantito a tutti.

Valutato inoltre che:

La sanità pubblica della Piana, anche per quanto riguarda la medicina del territorio, presenta numerose criticità:

  • i Centri di salute mentale sono al collasso;
  • molti consultori, pur non essendo formalmente chiusi, di fatto non sono più operativi per carenza di personale;
  • il servizio di emodialisi di Taurianova presenta problemi significativi;
  • le guardie mediche sono in sofferenza;
  • perfino l’assegnazione dei medici di base risulta problematica in comunità con popolazione ridotta.

Ritenuto infine che:

La realizzazione di Case di comunità, Centrali operative e Ospedali di comunità procede a rilento;
in ogni caso, la programmazione di tali strutture, seppur finanziata con fondi PNRR, non offre risposte risolutive in materia di posti letto e di assistenza ospedaliera;
nella Piana di Gioia Tauro, per bacino di popolazione, dovrebbero essere garantiti almeno 3 posti letto ogni 1.000 abitanti, per un totale di circa 500 posti.

Occorre intervenire per aumentare gli spazi e consentire la riqualificazione dell’attuale struttura ospedaliera, per la quale, secondo gli annunci, sarebbero disponibili 33 milioni di euro da parte dell’INAIL. Tali somme, tuttavia, non risultano ad oggi concretamente assegnate e destinate alla riqualificazione dell’ospedale e delle aree circostanti”.

La richiesta

“Il Consiglio Comunale di Polistena chiede al Presidente della Giunta Regionale la tutela del diritto alla salute dei cittadini della Piana attraverso:

  1. La moratoria di ogni disegno di accorpamento dell’ospedale di Polistena con gli ospedali hub e di ogni ipotesi di aziendalizzazione unica provinciale che, sulla scorta di quanto accaduto con Azienda Zero, rischia di assumere connotati gestionali di stampo verticistico, rendendo ancora più distanti i presidi ospedalieri situati fuori dai capoluoghi, come accaduto per l’utilizzo delle graduatorie provinciali in essere.
  2. L’assunzione di medici e infermieri per coprire le unità mancanti nei reparti ospedalieri, ritenendo al contempo indispensabile la proroga di tutti i contratti a tempo determinato di prossima scadenza e dispendioso il continuo ricorso ai “gettonisti” liberi professionisti a copertura dei vuoti di organico.
  3. La conclusione dei lavori delle sale operatorie entro una data certa, poiché tali lavori non possono protrarsi sine die, trattandosi di spazi indispensabili per assicurare la piena funzionalità del comparto operatorio, cuore pulsante di un ospedale spoke.
  4. Il rilancio della sanità pubblica ospedaliera e territoriale della Piana attraverso nuovi investimenti strutturali per l’ospedale di Polistena, utilizzando i fondi destinati all’edilizia sanitaria, sia di livello ministeriale che regionale.
  5. L’acquisizione da parte del Dipartimento Tutela della Salute della proposta progettuale di ampliamento e riqualificazione dell’ospedale di Polistena, per un importo complessivo di 27 milioni di euro.
  6. L’attuazione della programmazione aziendale che prevede, per l’ospedale di Polistena, l’istituzione dei reparti di oncologia, urologia, neurologia e delle altre specialità previste ma mai attivate, tra cui la neonatologia, necessaria in supporto al punto nascita e al reparto di pediatria.
  7. La riorganizzazione dei servizi territoriali della Piana, con l’assegnazione di nuove risorse umane a presidio dei Centri di salute mentale, dei consultori, delle guardie mediche, ove storicamente presenti, e del SUEM 118, con l’assegnazione di un numero congruo di automediche e ambulanze a tutela del territorio e a servizio dell’ospedale di Polistena.
  8. La piena attuazione della programmazione del PNRR riguardo la costruzione di case e ospedali di comunità, nonché il rafforzamento dell’emodialisi e il rafforzamento di ogni altro presidio di sanità pubblica, ospedaliera o territoriale esistente.
  9. La costituzione di un tavolo politico per il territorio, Sindaci, Comitati, associazionismo solidale e volontaristico che si occupi di sanità pubblica”.

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