Da Candidato che affronta questa folkloristica campagna elettorale per le regionali calabresi, sto constatando uno scontro violento tra due modi completamente differenti di fare campagna elettorale. Violente non tanto nei toni o negli atteggiamenti quanto nella testa dei Cittadini Calabresi. Da una parte, infatti, si trovano invischiati nelle solite pratiche politiche di chi chiede conto di piccoli favori passati e rilancia su “ciappini” (in Emilia Romagna i piccoli lavoretti di ogni genere vengono chiamati ciappini) futuri, tra candidati forti non si sa bene per quali motivi, appoggi strampalati nel migliore dei casi e “pizzini” che girano come foglie al vento posandosi per ogni dove, dall’altra un gruppo di folli guidati da un folle, ma di quella follia sana che fa divertire facendo cose molto serie e condivisibili. Il gruppo dei “folli” è nella lista di Tesoro Calabria per Carlo Tansi, folle dei folli che si è messo in testa, pensate un po’, di mandare a casa questo manipolo di incapaci che hanno ridotto ai minimi termini ogni settore della terra più bella d’Italia. Un gruppo di candidati che si ritrovano e sorridono, che pensano che la gente sia davvero stufa e che non tocchi ai Calabresi scavare dopo che i nostri illustri dirigenti politici li hanno fatti toccare il fondo. Curioso sentir parlare nostri supporter e sentirci dire che ci appoggiano ma non si vogliono esporre, chissà per quale arcano motivo. Curioso sentir parlare chi è, invece, imbevuto di quella cultura “scambista” di favoretti di varia natura e chi ragiona facendo finta di non vedere cosa gli sta intorno, la novità dirompente e paurosa che hanno timore di guardare in faccia. Una goduria vederli impauriti girare casa per casa con la bava alla bocca a convincere cittadini stanchi che non li mandano a quel paese per educazione personale più che altro. La Calabria dei due milioni di emigranti assiste a questo sfoggio di manifesti pachidermici dove il messaggio credono, lor signori “committenti”, sia proporzionato ai loro manifesti, mentre i giovani scappano, il territorio frana, l’emarginazione galoppa e le infrastrutture crollano, le poche che ci sono. Campagna elettorale con liste imbottite di nepotismo congenito, di tanti piccoli “Melo La Qualunque” o di funzionarietti con parentele in uffici dove hanno funzione di snellire pratiche burocratiche. La Sanità ridotta a mercificio per scambisti, la burocrazia come guinzaglio al “Popolo bue”, i “ciappiner” all’opera con lavoretti vari, il conto presentato a chi ha avuto un certificato in tempi ragionevoli, cioè con qualche anno in anticipo rispetto alle prassi in voga tra i colletti bianchi, i voti che non si possono rifiutare. San Gianni e parenti, bimbi da battezzare a grappoli…e poi, invece, i folli che mettono in guardia dalle solite prese in giro. I folli che credono che sia possibile invertire la rotta. I folli che vengono estromessi dai servi sciocchi di alcuni Media. I folli che fanno politica e campagna elettorale di giorno, alla luce del sole. Questo vedo. Io, comunque, nonostante tutto continuo ad insistere sul contatto con i Cittadini delle periferie sperdute. Sarò a Platì domani dalle 16, in Piazza. Non importa chi verrà, io di sicuro ci sarò. Poi il 18 in piazza a Benestare, dalle 17 in poi, e il 23 faremo il bis a San Luca. Perché io credo che i debiti nella Sanità li pagheremo quando non dovremo pagare le Regioni più ricche di noi per andarci a curare altrove. Perché credo che l’acqua debba essere pubblica e che debba scorrere in discesa e non essere pompata verso l’alto. Perché penso che la burocrazia si possa alleggerire parecchio. Perché penso che per gestire la Cittadella ci voglia competenza e non approssimazione dei mediocri. Perché penso che la Calabria sia prigioniera di un manipolo di ladri, incapaci, ignoranti e incompetenti che l’hanno ridotta in questo stato pietoso. Perché penso che non sia più tollerabile che la Calabria abbia i migliori medici e la peggiore Sanità. Perché penso che in definitiva la soluzione stia nell’avere la testa pervasa dalla follia e piedi piantati per terra in una realtà che invoca di essere liberata dalla schiavitù nella quale quel manipolo di trasformisti incapaci e mediocri l’hanno imprigionata. Coraggio, basta un voto ai folli e sarà come aprire la finestra per far cambiare l’aria viziata e ormai irrespirabile qui in Calabria. L’unico a risentirne, forse, sarà il mercato dei nastri tricolore tagliati all’inizio delle opere e mai alla fine, perché mai si giunge a compimento. Vogliamo una Calabria libera! Non c’è prigione in grado di contenere la rabbia di un Popolo, e il Popolo Calabrese deve riballarsi il 26 gennaio prossimo strappando dagli artigli sporchi di brandelli di carogne dei soliti noti o dei rampolli lanciati nella mischia la nostra terra. Tesoro Calabria, strumento di libertà e sensazione di aria fresca!

Pietro Sergi, Candidato nella Lista Tesoro Calabria per Carlo Tansi Presidente, Circoscrizione Sud