R. e P.
Eccezionale evento culturale in programma oggi 11 giugno a Gerace. Alle ore 16,30, nella suggestiva cornice della Cittadella Vescovile saranno esposti per la prima volta sette preziosissimi frammenti pergamenacei in caratteri greci (minuscola rossanese), risalenti ai secoli X-XII, rinvenuti durante il restauro degli undici Corali fatti realizzare nel 1480 dal vescovo Calceopulus, proprio per la Basilica Concattedrale di Gerace. Questi ultimi segnano il passaggio definitivo della diocesi dal rito greco al rito latino, documentando una fase cruciale della storia religiosa e culturale del territorio.
I sette frammenti, contenenti parti del Vangelo di san Luca, del Vangelo di san Giovanni e di un testo giuridico bizantino del X secolo, si pongono quali rare testimonianze di un’epoca in cui, tra il X e il XII secolo, Gerace fu un centro vitale della tradizione manoscritta italogreca, nonché crocevia di importanti testi giuridici provenienti da Costantinopoli.
Si tratta, dunque, di una straordinaria scoperta che conferma la profonda radice bizantina di Gerace, riemersa dopo secoli per raccontare come la storia della Calabria sia da sempre intrecciata a dinamiche di incontro, scambio e integrazione.
L’iniziativa si inserisce nel progetto diocesano integrato MAB (Musei, Archivi, Biblioteche) della Conferenza Episcopale Italiana, frutto della sinergia tra la Diocesi di Locri-Gerace e le Soprintendenze e Segretariato MiC della Calabria, quale risultato di anni di ricerca, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale geracese.
Un’occasione unica per riscoprire un patrimonio nascosto, che testimonia il ruolo centrale della Calabria medievale come ponte tra Oriente e Occidente.