Pentecoste di comunione e missione: il Giubileo delle Aggregazioni Laicali nella Cattedrale di Locri

Ieri sera la Cattedrale di Locri-Gerace si è riempita di luce, canti e preghiera per la Veglia di Pentecoste, vissuta come Giubileo delle Aggregazioni Laicali. Un momento intenso di comunione e invocazione dello Spirito, che ha visto insieme tante realtà ecclesiali del territorio, unite sotto il segno della corresponsabilità e della missione.

A presiedere la celebrazione è stato S.E. Monsignor Francesco Oliva, Vescovo di Locri-Gerace, che nella sua omelia ha richiamato la necessità di essere «una Chiesa sinodale, animata dallo Spirito, che ascolta, accoglie e cammina insieme». Rivolgendosi alle aggregazioni laicali, ha esortato ad essere “segno vivo della presenza dello Spirito nella storia”, capaci di rinnovare con creatività e fedeltà la missione della Chiesa nel territorio.

A rendere ancora più significativa la veglia è stata la partecipazione attiva delle Aggregazioni Laicali della diocesi, protagoniste dell’animazione liturgica e spirituale della serata. Presenti e coinvolte: Azione Cattolica, AGESCI e MASCI, Scout d’Europa, Unitalsi, Rinnovamento nello Spirito Santo, MIEAC (Movimento di Impegno Educativo di Azione Cattolica), Giuristi Cattolici, Movimento dei Focolari, Comunità Papa Giovanni XXIII, Neocatecumenali e tante altre

Ognuna ha portato un tratto del proprio carisma e della propria esperienza, contribuendo a una preghiera corale, variegata ma profondamente unita, segno concreto di sinodalità vissuta.

La veglia, curata e da don Massimo Nesci, delegato del Vescovo per la Consulta delle aggregazioni laicali.  ha seguito un percorso di ascolto e invocazione:

Letture bibliche sulla promessa e il dono dello Spirito

Momenti di silenzio e riflessione

Preghiere comunitarie  e invocazioni

Segni liturgici come la luce, il fuoco e l’acqua, simboli del rinnovamento interiore

Canti, curati dal coro di Marina di Gioiosa e dalla comunità neocatecumenale

Al termine, il Vescovo ha pronunciato un invio missionario, richiamando ciascuno a portare nel mondo la fiamma della Pentecoste, nei luoghi della quotidianità, del lavoro, della famiglia, della cittadinanza attiva: «Lo Spirito ci spinge fuori: non tratteniamolo, ma lasciamoci guidare!».