L’Eremo di Santa Maria della Stella o Santuario di Monte Stella, situato sul monte omonimo, nel territorio del comune di Pazzano, in provincia di Reggio Calabria, è un santuario creato all’interno di una grotta. Chi sale all’Eremo di Monte Stella, percorrendo la strada da Pazzano o da Stilo risalendo l’entroterra di Monasterace, resta sensibilmente colpito dal luogo, un abisso nelle viscere della terra dove per due secoli circa gli Eremiti vissero in contemplazione e in preghiera. Il primo documento, sull’eremo è il Codice greco 598 di Parigi, contenente le opere di Sant’Efrem Diacono,  composto dal monaco Michele. Le incursioni saracene costrinsero l’Egumeno dell’Eremo a fuggire salvando dei codici preziosi che i monaci avevano trascritto.

 

Terminate le invasioni saracene il successore dell’Egumeno tornò riportando molti dei manoscritti che costituirono il primo fondo di biblioteca nel cenobio di Santa Maria. Da Eremo, di vita intensamente anacoretica e rigorosa, Santa Maria della Stella diviene Monastero (minore) coi Normanni, come si evince da un documento del Conte Ruggero I, che cedette al vescovo di Squillace, Giovanni Niceforo, l’Abbazia di S. Giovanni Theresti di Stilo, l’Abbazia di S. Leonte, la Chiesa di San Nicola e Santa Maria della Stella. Nel 1522 il monastero divenne Santuario , venne collocata per la prima volta la statua della Madonna della Stella o Madonna della Scala, scolpita dal siciliano Rinaldo Bonanno e da eremo di Chiesa bizantina diventò, col passare degli anni, santuario della Chiesa cattolica e le vecchie icone bizantine vennero abbandonate, e mai più recuperate. Nel secolo XV il Santuario divenne indipendente da San Giovanni Theresti e i Basiliani abbandonarono l’eremo (1670) anche se rimase all’ordine di San Basilio fino al 1946. Vi si accede scendendo una lunga scalinata (62 scalini) scavata nella pietra, nel santuario si trovano, oltre alla statua della Madonna, di particolare interesse, il frammento di un affresco di arte bizantina, raffigurante “Santa Maria Egiziaca” che riceve l’eucarestia dal monaco Zosimo.

L’affresco si ritiene sia del X-XI secolo, per la particolare caratteristica delle ciocche disordinate della capigliatura della santa. All’interno della grotta, vi sono rappresentazioni della Trinità di Cristo, dell’Arcangelo Michele e la Pietà. Il 15 agosto di ogni anno si effettua un pellegrinaggio alla grotta santuario della Madonna della Stella, si sale per una strada di montagna (per sole persone) con una forte pendenza a partire dalla “Fontana vecchia” del comune di Pazzano e vi si arriva quasi in cima nei pressi della grotta. La festa celebra l’Assunzione della Madonna che ricorda la Dormitio Virginis bizantina. Attorno alla Madonna di Monte Stella, si narra una leggenda, si racconta che la nave nella quale era imbarcata la statua della Madonna inspiegabilmente si fermò a Monasterace, da essa partì una luce rivolta verso la grotta di Monte Stella, alcuni pastori videro lo strano fenomeno e la Madonna che sopra un bue si dirigeva verso la grotta. Quando arrivò, iniziò a sgorgare acqua dalla grotta, e vennero portate due giare per raccoglierla. Esse, però miracolosamente non si riempivano mai. All’acqua, come alla Madonna, furono attribuiti poteri taumaturgici . Un posto mistico, un luogo che invita al ritiro spirituale alla preghiera, si avverte la spiritualità nell’ aria, visionando quella statua marmorea della Madonna, si averte una serenità e pace indiscrivibile, solo chi visita questo luogo potrà rendersene conto e ci torna sempre ogni anno. Abbinato alla spiritualità, si aggiunge la natura incontaminata circostante, con la perla di tutto la pineta soprastante che troverete nel largo, dove solitamente si parcheggiano bus e autovetture, stessa  pineta curata, pulita e attrezzata per poter fare la classica gita fuori porta in mezzo alla natura. Quindi percorrendo la SS 106, all’altezza di Monasterace Marina, svolterete all’altezza della chiesa S. Giuseppe Lavoratore e seguirete le indicazioni che vi porteranno a Pazzano, da questo centro ex accampamento minerario, risalirete altri 5 km arrivando così al Santuario…che dovrete vivere a pieno, in questo contesto “gemellato” di spiritualità e apprezzamento naturalistico del luogo…buona visita …

Gianpiero Taverniti