LA CHIESA PROFETIZZATA DALLA MADONNA A NATUZZA EVOLO E’ REALTA’: IL 6 AGOSTO SARA’ APERTA AL CULTO

La mistica Natuzza Evolo sorride dal cielo: la costruzione della chiesa che tanto desiderava, è un sogno che finalmente si avvera a Paravati, il suo paese natio.

In una visione, la Madonna annunciò alla mistica che a Paravati sarebbe sorta la chiesa dedicata al “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”. E così sarà

L’ANNUNCIO DEL VESCOVO

Era il 5 marzo scorso quando, nel corso di una celebrazione nella Cattedrale di Mileto, il vescovo Attilio Nostro diede il tanto atteso annuncio: la chiesa “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” di Paravati sarebbe stata aperta al culto sabato 6 agosto 2022. Ora che quella data si avvicina, la Fondazione ispirata ai carismi della mistica di Paravati Natuzza Evolo ha diffuso il programma completo della giornata. Al centro, la cerimonia di dedicazione della chiesa che sarà presieduta da monsignor Nostro (La Calabria News24, 4 luglio).

LA VISIONE DELLA MADONNA

La chiesa, così come l’intera Villa della Gioia, nascono dalla volontà di mamma Natuzza e in particolare da un’apparizione della Madonna risalente al 1944. La mistica, che si era appena sposata con Pasquale Nicolace e viveva in un’umile casa, disse alla Vergine: «Come vi ricevo in questa casa brutta?». E la Madonna le rispose: «Non ti preoccupare, anche nella casa brutta possiamo venire, ma ci sarà una nuova casa, una chiesa, dedicata al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime».

LA PRIMA PIETRA

La prima pietra fu posata nel 2002, successivamente un lungo stop a causa di dissidi tra Fondazione e Chiesa. Tutto superato e ora, tra la gioia dei fedeli.

4 CAPPELLE, TREMILA PERSONE

«L’edificio di culto – scrive il presidente della Fondazione “Cuore immacolato di Maria rifugio delle anime” Anastasi – è composto da quattro cappelle a forma circolare ed è capace di ospitare al suo interno circa tremila persone con una piazza antistante a forma di cuore, che può contenere diecimila pellegrini, a rappresentare il grande cuore della Madonna che si offre come rifugio per tutte le anime» (Corriere della Calabria, 3 luglio).

IL PROGRAMMA DEL 6 AGOSTO

La celebrazione del 6 agosto si potrà seguire dall’esterno della chiesa attraverso maxischermi; non ci saranno posti a sedere nella piazza se non per i disabili; si potranno occupare tutte le aree circostanti la chiesa: parco verde, anfiteatro e piazzale inferiore. A conclusione della celebrazione, sarà possibile entrare nella chiesa che resterà aperta fino alle ore 20.

LA VITA DI NATUZZA…

Fortunata Evolo, “Mamma Natuzza” come la chiamava chi la conosceva, era nata, in Calabria, a Paravati il 23 agosto 1924, in una realtà desolata e povera dove la crisi agricola che interessava tutto il Sud costringeva molti ad emigrare. Tra questi c’era il padre, Fortunato Evolo, partito per l’Argentina a un mese dalla sua nascita e mai più tornato.Per questo l’infanzia di Natuzza è stata molto difficile; spesso in casa non c’era nulla da mangiare, neppure un pezzo di pane.

Inoltre la gente mormorava: “Come può la madre di Natuzza, da sola, crescere tutti quei figli nati dopo la partenza del marito?”.

Fin da piccolissima, Natuzza sviluppa un istinto protettivo non solo verso i fratelli, di cui riesce a prendersi cura perfettamente durante le assenze della mamma, ma anche verso tutti i piccoli amici.

All’età di 5-6 anni iniziarono per lei una serie di visioni e altri inspiegabili fenomeni come i primi contatti con quella realtà soprannaturale che ne avrebbe pervaso l’intera esistenza, anche se, come molti anni dopo spiegherà lei stessa ai suoi padri spirituali, non aveva capito che quella bella ragazza che le appariva era la Madonna, mentre aveva sempre sospettato che quel bambino bellissimo che giocava con lei e con i suoi fratellini fosse Gesù.

Quando riceve il Sacramento dell’Eucarestia, la bocca le si riempie di sangue; è il primo segno di quelle sofferenze mistiche che cominceranno a manifestarsi di lì a poco sul suo corpo.

Su segnalazione di Vincenzo Cirianni, un massaro di buon cuore, arrivò alla ragazzina la provvidenziale offerta dell’avvocato Silvio Colloca, un affermato professionista della vicina Mileto, il quale aveva bisogno di una collaboratrice domestica per la moglie, Alba.

Natuzza avrebbe avuto vitto e alloggio, più una modesta paga con cui poter aiutare i familiari. Ed è in questa casa che si accentueranno i fenomeni della visione dei defunti, della bilocazione e dei dialoghi con l’Angelo Custode al punto che Natuzza comunica “messaggi” inauditi e impossibili per un’analfabeta.

(…)

Il 29 giugno del 1940, festa dei Santissimi Pietro e Paolo, mentre Natuzza riceve dal Vescovo monsignor Paolo Albera il sacramento della Cresima, avverte un brivido profondo in tutto il corpo e qualcosa di gelido scorrerle dietro: sulla sua camicia si era disegnata una grande croce di sangue.

Le autorità religiose invitano alla prudenza, mentre la questione viene sottoposta all’attenzione dei medici e dal vescovado di Mileto viene inviata una lettera ad Agostino Gemelli che liquida sbrigativamente la questione consigliando l’isolamento in una casa di cura. Andrà a Reggio Calabria, dove resterà sott’osservazione del Professore Puca per due mesi.

All’uscita dall’ospedale psichiatrico Natuzza si unisce in matrimonio con Pasquale Nicolace nella chiesa di Santa Maria degli Angeli. Natuzza diventerà madre di 5 figli e, diversamente da quanto diagnosticato dal medico, le manifestazioni del sacro continueranno a verificarsi come prima del ricovero e delle cure.

La vita di Natuzza è stata semplice e umile, povera e nascosta, ma allo stesso tempo straordinaria, per il nascere e crescere di alcuni fenomeni di cui lei è stata ignara spettatrice e docile strumento.

Ha il dono della bilocazione. Vede Gesù, la Madonna, San Francesco di Paola, Padre Pio e altri santi. Vede i defunti e conversa con loro. Ma è la Settimana Santa il periodo in cui le manifestazioni si fanno più intense. Nei giorni che precedono la Pasqua, infatti, la mistica di Paravati rivive sul proprio corpo la Passione del Signore; cade in uno stato di estasi e le stimmate si trasformano a contatto con bende e fazzoletti in testi di preghiere in lingue diverse, ostie ed ostensori, corone di spine e cuori.

Natuzza non era mai andata a scuola, non sapeva né leggere né scrivere.

Fin da bambina ha avuto il dono di vedere e di parlare con l’angelo custode, un bambino di otto/nove anni, che la guidava e la consigliava nel rispondere in lingue straniere, nel diagnosticare malattie con una terminologia medica che solo una persona colta poteva dare.

Fin da ragazza Natuzza capì che la sua missione sarebbe stata quella di dare una parola di conforto alla gente.

Riceve per anni centinaia di persone al giorno. Da lei sono passati tutti: colti, ignoranti, potenti, poveri, religiosi e laici, affidandole sofferenze, angustie, invocando conforto e luce. E lei, facendosi carico delle loro sofferenze, ha dato a tutti una parola di conforto, di speranza e di pace, una risposta certa, il sorriso e la gioia.

In un passato ormai lontano, l’atteggiamento della Chiesa non era favorevole a Natuzza. Svanirà invece la prudente diffidenza delle autorità ecclesiastiche, di fronte all’ottima impressione ricevuta dalla sua vita umile, povera e obbediente.

La tomba di Natuzza è meta di pellegrinaggio. Segno che le sue parole si realizzano quotidianamente: “Quando sarò dall’altra parte farò più rumore”.

LA PRGHIERA PER CHIEDERE UNA GRAZIA PER INTERCESSIONE DI NATUZZA EVOLO

O Dio nostro Padre,

che in mamma Natuzza

ci hai fatto sperimentare

la dolcezza e la tenerezza del tuo amore,

rendici semplici, servizievoli ed obbedienti per accogliere,

con la luce dello Spirito Santo,

la presenza di tuo Figlio Crocefisso

nella carne dei fratelli più bisognosi,

offrendo con gioia la nostra esistenza

per l’avvento del tuo Regno.

La nostra vita sia un sorriso della tua bontà

e un canto di lode per la bellezza del Creato.

Per sua intercessione

concedici la grazia che ti chiediamo…

nella speranza

di vederla presto glorificata in Cielo.

Amen

Luigi Renzo, Vescovo

PREGHIERA DI NATUZZA

O Cuore Immacolato di Maria

fa’ che mi cibi sempre

del Corpo Immacolato

di Gesù Salvatore

per la conversione

dei poveri peccatori.