Sono 60 le osterie regionali in guida, con 6 novità e 3 nuove chiocciole per un totale di 13 locali con il massimo riconoscimento assegnato dalla guida di Slow Food Editore.

Gli osti e le ostesse sono «il presidio dell’alimentazione del nostro Paese: quelli a cui l’Italia deve riconoscere di aver conservato il suo patrimonio enogastronomico». Così Carlo Petrini, fondatore di Slow Food ha salutato la rappresentanza dei cuochi italiani presenti al Teatro Elfo Puccini di Milano per la presentazione della trenquattresima edizione di Osterie d’Italia, il sussidiario del mangiarbere all’italiana che racconta la ristorazione del nostro paese più autentica e di qualità.

L’edizione 2024 della guida, oltre ad essere un prodotto editoriale è per Slow Food un «progetto associativo» lo ha ribadito la presidente Barbara Nappini, ma è anche «la pietra angolare della nostra casa editrice, il nostro fiore all’occhiello» – ha sottolineato Carlo Bogliotti, amministratore delegato di Slow Food Editore – citando i dati Gfk secondo cui, per il secondo anno consecutivo, Osterie d’Italia ha superato la guida Michelin nelle vendite in libreria, al suo interno vede segnalati 1752 locali suddivisi per regioni. Tra questi, sono 311 i locali premiati con la Chiocciola, il massimo riconoscimento assegnato alle insegne che si contraddistinguono per l’eccellente proposta, per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con i valori di Slow Food.

Anche la Calabria – rappresentata a Milano dal coordinatore regionale per Osterie d’Italia, Vincenzo Alvaro e una folta rappresentanza di osti chiocciolati – è ben raccontata con 60 insegne di locali dei quali 13 sono le chiocciole (tra le quali tre nuovi ingressi) a testimoniare «con orgoglio l’anima contadina e la gastronomia legata ai rituali della tradizione che emergono in tutta la loro forza evocativa in una proposta culinaria che sa resistere al tempo e alle mode, diventando spazio vitale per continuare a crescere e affermare la sapienza di saperi e sapori con la vitalità dei suoi protagonisti» è scritto nella introduzione alla regione.

CHIOCCIOLE 2024  NELLA LOCRIDE

Il ritrovo dei picari a Grotteria (Rc) con Antonello Zavaglia è una garanzia insieme alla sua famiglia. La tavola esprime sapori autentici seguendo il ritmo delle stagioni tra la gastronomia delle colline ionico – reggine.

La Collinetta di Martone (Rc) osteria in pieno stile slow dove accoglienza, simpatia e disponibilità fanno da cornice alle ottime preparazioni tradizionali proposte da Peppe Trimboli per una offerta di cucina sorprendente per aderenza ai valori territoriali

U ricriju di Siderno (Rc) dove l’identità della locride si esprime nel piatto con Francesco Trichilo pronto a raccontare una proposta di cucina che è un percorso antropologico a chilometro zero.

Zio Salvatore a Siderno – nuova chiocciola 2024 – è la perfetta simbiosi fra territorio e proposta gastronomica attraverso una cucina famigliare immersiva e appagante.

LE NOVITA’

Sei le nuove insegne che entrano a far parte degli indirizzi consigliati da Slow Food per la Calabria tra questi Casina Pia a Canolo (Rc). 

fonte e foto pagina fb Slow Food Calabria aps

sotto i titolari di zio salvatore – siderno

sotto Francesco Trichilo “u ricriju”
sala taverna dei picari-grotteria
sotto pino trimboli della collinetta di martone
sotto casina pia – canolo