Ieri, al reparto di chirurgia generale dell’Ospedale Spoke di Polistena, diretto dal primario sidernese, Dott. Anastasio Palmanova, è giunta una lettera a firma del signor Vincenzo Capasso, residente a Fiano Romano, che riportiamo sotto:

“Il pomeriggio del 5 novembre mentre con mia moglie rientravamo con il camper dalle ferie , sull’autostrada A2 all’altezza di Palmi, mi sono sentito molto  male da dover accostare e non poter più proseguire. E’ stato chiamato il 112 il quale ha inviato un’ambulanza e poco dopo è arrivata anche la Polizia Stradale; constatata la serietà delle mie  condizioni , sono stato trasportato all’Ospedale “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena. Nel ricordare l’arrivo al pronto soccorso e l’assistenza ricevuta dal personale presente mi soffermo sul successivo ricovero nel reparto di chirurgia generale”.

“Il 7 novembre sono stato operato dal primario , dott. Anastasio Palmanova, il quale successivamente , mi ha confermato che l’intervento è stato molto impegnativo. Durante il ricovero sono stato assistito da tutto il personale maniera molto professionale tanto che si è subito instaurato un rapporto di simpatia e confidenza non sempre cosi scontato.

Anche dopo le dimissioni dal reparto di chirurgia generale i coniugi di Fiano Romano sono rimasti, con il loro camper, altri 15 giorni nel parcheggio dell’ospedale per essere seguiti nel post-operatorio.

“Anche in questa circostanza , vista la forzata permanenza , hanno ricevuto assistenza e solidarietà dal personale medico e da diverso cittadini”.

“Ho sentito il dovere morale di scrivere questa lettera allo scopo di complimentarmi sia con tutto il personale della struttura sanitaria ma anche con i cittadini di Polistena per il supporto, l’accoglienza e la solidarietà dimostrata a persone che per un mese, si sono trovate in difficoltà”.

“Spesso si sente parlare impropriamente della sanità calabrese e, in generale, del sud, ma questa mia testimonianza vuole smentire in maniera categoria tale affermazione, sostenendo che le realtà d’eccellenza in sanità, come in altri ambiti, sono tali per le persone che le compongono e non certo per ragioni di latitudine. Nella sfortuna sono stato favorito dalla sorte nel capitare a Polistena. Voglio quindi esprimere la mia gratitudine e riconoscenza”.

lr – ecodellalocride.it