Ospedale di Locri Urologia un reparto di eccellenza.

Spesso si parla, e purtroppo non a torto, delle gravi difficoltà che affliggono la sanità calabrese. Una sanità penalizzata da anni di scelte discutibili, dalla cronica mancanza di personale e da strutture, specie quelle periferiche, che avrebbero bisogno di interventi urgenti di ristrutturazione e potenziamento. In questo quadro desolante, non mancano però esempi di grande professionalità, dedizione e umanità, che meritano di essere valorizzati e raccontati.

Mi trovo all’ospedale spoke di Locri, nel reparto di Urologia, dove proprio ieri ho subito un intervento chirurgico. Sento il dovere, oltre che il desiderio, di esprimere pubblicamente il mio più sincero ringraziamento al primario del reparto, il dottor Gerace, e a tutta l’equipe del blocco operatorio. Un grazie particolare va anche all’anestesista, la dottoressa Ameduri, per l’alto grado di competenza dimostrato.

Ciò che più mi ha colpito, oltre alla professionalità, è stato il lato umano di questi medici e operatori sanitari. In un reparto che, come tanti altri, soffre la carenza di personale e di risorse, ho trovato persone che, con grandi sacrifici, anche personali, riescono ogni giorno a garantire un’assistenza di qualità, fatta non solo di tecnica, ma anche di attenzione, ascolto e rispetto per il paziente.

La sanità calabrese, così spesso e giustamente criticata, privata del necessario e saccheggiata da anni di cattiva politica, continua a essere vista come la “cenerentola” d’Italia. Ma proprio qui, nei luoghi dimenticati, lavorano donne e uomini che non si arrendono, che si distinguono per dedizione e spirito di servizio. A loro va il mio grazie più sincero, non solo per quanto hanno fatto per me, ma per quello che continuano a fare, ogni giorno, per chi ha bisogno.

Raccontare queste esperienze positive non vuol dire ignorare i problemi: vuol dire riconoscere il valore di chi, nonostante tutto, continua a credere nel proprio lavoro e a portarlo avanti con dignità e passione.

Pino Carella