Colpo importante delle forze dell’ordine all’alba di oggi. I carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme hanno eseguito tre arresti nell’ambito dell’operazione denominata “Joker”, portando a conclusione un’articolata indagine avviata dopo l’incendio di due attività commerciali avvenuto nella notte del 17 maggio scorso.

In manette sono finiti un 29enne di Lamezia Terme, un 34enne di Falerna e un 48enne di Cropani, ritenuti gravemente indiziati di danneggiamento seguito da incendio in concorso. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal G.I.P. del Tribunale di Lamezia Terme su richiesta della Procura della Repubblica.

Fondamentali per risalire ai presunti autori sono state le immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati installati in diverse zone della città, oltre alle perquisizioni domiciliari eseguite subito dopo i fatti e nelle successive fasi dell’indagine.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Stazione di Lamezia Terme Sambiase, i tre uomini avrebbero appiccato il fuoco a una pasticceria e a una barberia situate nel centro cittadino, causando ingenti danni e mettendo a rischio la sicurezza pubblica. In uno dei locali, infatti, era presente una bombola di gas che, se coinvolta dalle fiamme, avrebbe potuto provocare una violenta esplosione.

Gli investigatori, analizzando fotogramma per fotogramma i filmati, hanno individuato un tatuaggio raffigurante il volto del Joker, visibile in modo nitido e corrispondente a quello presente sul braccio di uno degli indagati. Proprio da questo elemento prende nome l’operazione.

Le perquisizioni hanno permesso di sequestrare gli indumenti indossati la notte degli incendi – giubbotti, magliette, pantaloni e scarpe – risultati perfettamente compatibili con quelli ripresi dalle telecamere.

Alla luce dei gravi indizi raccolti, il G.I.P. ha disposto per i tre la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, ritenuta necessaria per il pericolo di reiterazione del reato e per la gravità dei fatti, caratterizzati da “un alto grado di spregiudicatezza e da un evidente disprezzo per la sicurezza collettiva”.

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