“In Emilia il presidente Bonaccini ha parlato del 26 gennaio come data ultima. Io nei prossimi giorni incontrero’ i presidenti delle Corti d’appello e praticamente non potro’ andare oltre quella data, mi sembra evidente”. A dirlo e’ stato il presidente della Regione. Mario Oliverio, a margine di una conferenza stampa a Catanzaro, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla data delle prossime elezioni regionali in Calabria, data che ancora non e’ stata ufficializzata.

“Mi auguro che il gruppo dirigente nazionale del Pd possa riflettere e rimettere i piedi per terra e costruire soluzioni condivise con i territori e dai territori” ha poi affermato il presidente della Regione Calabria, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sulle ripercussioni dell’esito delle Regionali in Umbria anche in Calabria, con riferimento alla possibile riproposizione di un’intesa tra M5s e Pd
“Si e’ gonfiato oltre misura, prima di domenica scorsa, il voto dell’Umbria e da parte delle forze di governo – ha ricordato il presidente della Regione – si e’ indicato quel voto come un banco di prova del governo. Sciocchezze, mi sembra evidente. Il voto in Umbria non e’ un test di prova del governo, non l’ho mai considerato cosi’. Se c’e’ una lezione da prendere del voto in Umbria, e’ che le alleanze non sono fusioni a freddo, le alleanze non si calano dall’alto. Non ci si chiude in una cucina romana per fornire le pietanze, le soluzioni delle alleanze ai territori. Le alleanze si costruiscono nel vivo delle esperienze, delle societa’ e dei territori in cui si realizzano. E credo che l’Umbria ci ha detto questo, ci ha detto che non si cala niente dall’alto. E non c’era bisogno di profezie per capirlo”.

Secondo Oliverio, “in Emilia Romagna cosi’ come in Calabria, cosi’ come in tutte le Regioni c’e’ una realta’ che non puo’ subire decisioni verticistiche. E’ la stessa cosa per i Comuni. Ci sono forme nuove di espressione delle comunita’, forme nuove di civismo, forme nuove di alleanze. E poi tra forze che hanno costruito il loro consenso sulla contrapposizione politica non si puo’, dalla sera alla mattina, pensare di cancellare la storia. Questa e’ una politica che non fa i conti con la realta’. E’ un’impostazione nemmeno giacobina, e’ un’impostazione avulsa dalla realta’. E una forza democratica, una forza politica che – ha spiegato il governatore – vuole guardare alla prospettiva e vuole contrastare la deriva sovranista non puo’ non partire dalla realta’, rimettendosi con i piedi, con la testa e il corpo nella realta’, altrimenti la deriva e’ quella di una sconfitta sicura”. Oliverio ha quindi aggiunto: “Mi auguro che il gruppo dirigente nazionale del Pd possa riflettere, ragionare, rimettere i piedi per terra e costruire soluzioni condivise con i territori e dai territori. Su questo insisto e lo faccio da dirigente del Pd preoccupato per questa deriva. Non e’ un problema personale, lo ribadisco. Chi continua a suonare questa grancassa dei personalismi lo fa per depistare dal cuore del problema, che e’ misurarsi con la realta’, fare in modo che la realta’ non sia rimossa ma – ha concluso il presidente della Regione – sia il centro della riflessione e della costruzione dei progetti politici e delle alleanze”.

Il dispaccio. It