R. e P.

La carenza di personale sanitario presso il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria ha raggiunto,
ormai, un livello emergenziale. Non si contano più le note con le quali la FP CGIL ha chiesto di porre in
essere tutte le azioni necessarie a colmare le evidenti e gravi lacune, pur comprendendo che le decisioni
finali in merito si operano a livello regionale.
L’emergenza che ha segnato questi anni richiede una profonda riflessione sulle scelte politiche e gestionali
che hanno riguardato la Sanità calabrese; la pandemia, inoltre, ha costretto l’Ospedale di Reggio Calabria ad
enormi sacrifici, a tutti i livelli, che hanno comportato una riorganizzazione delle normali attività ed un
carico di lavoro ulteriore per tutti i suoi dipendenti.

Gli operatori della Sanità, definiti (a corrente alternata) eroi, hanno dato davvero tutto nella speranza che
presto si potesse tornare alla normalità. Non è successo … e la colpa, ovviamente, non è di nessuno perché
la pandemia è un fenomeno naturale che evolve indipendentemente dalla nostra volontà. Tuttavia, la
responsabilità di non aver pianificato ed attuato l’arrivo dei “rinforzi” (passateci la metafora di guerra, ma lo
richiede la situazione), quella è certamente ben circoscritta ed è da attribuire a chi si trincera dietro la
burocrazia per nascondersi dall’evidente, disarmante, realtà dei fatti. Ovvero, che la Sanità calabrese è al
collasso.
Nessuno può permettersi di dimenticare le immagini degli operatori sanitari – sempre in prima linea in
questa emergenza – stremati dalla fatica, crollati sulle sedie, segnati dalle mascherine, in lacrime per la
perdita di un paziente.
Il loro Coraggio, la loro determinazione, la professionalità e l’umanità cha hanno dimostrato ci permettono
ancora di sperare.
Però, adesso, non può e non deve bastare un semplice GRAZIE.
Già con l’Accordo sindacale del 6 luglio presso il Dipartimento Salute della Regione è stato riconosciuto un
“incentivo Covid” a tutti gli operatori sanitari che hanno rischiato in prima persona, incentivo per il quale,
dopo molte sollecitazioni, una manifestazione unitaria presso la Cittadella regionale di Catanzaro, e
addirittura una contrattazione decentrata atta a definire le modalità di suddivisione, ad oggi, dopo oltre 15
mesi, nessun operatore sanitario ha percepito neanche un euro, tanto da portare le segreterie regionali di FP
CGIL, CISL FP e UIL a presentare un esposto presso la Procura di Catanzaro per poter veder soddisfatti i
diritti degli operatori sanitari.
In qualsiasi profilo, oltre al personale assunto in questa azienda a tempo indeterminato, esistono eroi a
scadenza, operatori senza dei quali questa azienda avrebbe ed avrebbe avuto enormi difficoltà a mantenere
aperti i reparti, garantire i servizi, o anche solo a mantenere attiva la rete dell’Emergenza urgenza.
Lottano e soffrono insieme agli altri, ma il loro contratto ha una durata limitata e nessuna garanzia per il
futuro.
Nel mese di Dicembre 2021 gli operatori a tempo determinato (medici, infermieri, operatori socio sanitari,
tecnici di laboratorio, biologi) faranno i conti con l’ennesima scadenza contrattuale.
Sarebbe uno paradosso pensare che, in un ospedale Hub quale il GOM, in evidente difficoltà per carenza di
personale, non si valuti l’opportunità di mantenere in servizio questo personale con una proroga della
scadenza di tali contratti. La FP CGIL si augura di vederli sempre protagonisti al GOM. Per tutto quello che
hanno dato e che potranno dare ancora, chiediamo alla Direzione del GOM di assumere un impegno:
ADOPERARSI PER UN RINNOVO CONTRATTUALE CHE, COL TEMPO, CONSENTA LORO IL
RAGGIUNGIMENTO DEI REQUISITI DI STABILIZZAZIONE!!!!
Francesco Callea
Segretario Generale FP CGIL Reggio Calabria – Locri