Non tarda a farsi sentire la voce stentorea della FILLEA CGIL Regionale Calabria e Reggio Calabria – LOCRI, per bocca rispettivamente di Simone Celebre ed Endrio Minervino, all’indomani della scomparsa di L. G., operaio edile deceduto sul cantiere precedentemente allestito per la riqualificazione del Castello medievale insistente nel territorio del Comune di Placanica (ente appaltante per un importo complessivo di 50mila euro), e che, per una triste ironia della sorte, aveva compiuto 42 proprio il 10 marzo, nel giorno immediatamente precedente la sua, inaspettata, morte.
“Siamo del tutto costernati innanzi a tale notizia – affermano Celebre e Minervino – che purtroppo tristemente accentua il trend in pericolosa ascesa delle altrimenti dette “morti sul lavoro”, che abbiamo dovuto registrare per 12 persone lo scorso anno, mentre per l’anno in corso, 2021, i dati ci riportano già un livello quasi quadruplicato con 41 decessi; è una morte tragica, improvvisa e, come detto, del tutto inaccettabile se si considera il fatto che tutto ciò è avvenuto relativamente ad un ente pubblico, che non può e non deve mai e poi mai verificarsi”.
Numeri impietosi, quelli riportati dai responsabili sindacalisti Fillea Cgil, che terminano il proprio intervento sollecitando, attraverso un accorato appello, le preposte Istituzioni “affinché si riprenda con l’attenzionare il mondo del lavoro nelle più opportune sedi e sotto tutti i profili considerati giacché, è vero, viviamo un momento molto delicato a causa della pandemia da Covid 19, ma è altrettanto vero che non possiamo dimenticare i lavoratori come L. G. – concludono Simone Celebre ed Endrio Minervino – che onestamente provano, sia pur tra mille difficoltà, a dare il meglio di sé stessi, a favore delle proprie famiglie, ma che non possono e non debbono finire così la propria vita, in maniera assurda e dolorosa. Alla famiglia del lavoratore la nostra più sentita vicinanza in questo momento di indicibile dolore”.