“La situazione della sanità calabrese la conoscete meglio di me. Voi lo sapete da tanto tempo. Il quadro di oggi è figlio di ieri e dell’altro ieri”. Lo ha detto il presidente ff della Regione, Nino Spirlì in Consiglio regionale, in una breve informativa sulla situazione sanitaria della Calabria, rivolgendosi verso i banchi dei consiglieri della minoranza ai quali ha chiesto dove fossero “quando si chiudevano gli ospedali, e si riducevano i posti letto”. Ne è seguita una veloce disamina sulle iniziative intraprese con le sollecitazioni rivolte al generale Figliuolo e a Roma per apertura di nuovi centri vaccinali, nuove terapie intensive, attenzione sulla provincia di Cosenza. Nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza la Regione Calabria ha programmato progetti per 9,465 miliardi di euro ha poi fatto sapere il presidente relativamente alle iniziative adottate in ordine al Recovery Plan.

“Il contributo della Regione – ha rilevato Spirlì – è il documento, contenente 120 schede progettuali, che abbiamo consegnato il 15 ottobre 2020 al presidente del Consiglio dei ministri e ai ministri agli Affari europei e agli Affari regionali e riproposto, nei giorni scorsi, con ulteriori implementazioni. Le schede progettuali pervenute al Dipartimento Programmazione nazionale e comunitaria sono il frutto di concordia di intenti tra i responsabili dei dipartimenti e gli assessori di riferimento. È bene precisare che il processo di mappatura dei progetti tiene conto del fatto che al momento non vi è alcuna indicazione relativa ad eventuali risorse da ripartire tra Regioni. Le tempistiche devono considerare che la scadenza dei traguardi e obiettivi del Piano è fissata al 31 agosto 2026. Intanto in Calabria, a ieri, sono stati sottoposti a test 680.955 soggetti per un totale di 728.851 tamponi eseguiti. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 55.145 (+156 rispetto a domenica, quelle negative 625.810, 12 i morti