Ammonta a circa sei milioni di euro il valore complessivo di una serie di sequestri e confische eseguite dalla Guardia di Finanza a carico di quindici persone ritenute ricoprire posizioni di rilievo all’interno di importanti cosche di ‘ndrangheta reggine e che, secondo gli inquirenti, avrebbero accumulato negli anni ingenti patrimoni illeciti.
La Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo dello Stretto, diretta dal Procuratore Giuseppe Lombardo, ha delegato al Gico, il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, delle mirate e specifiche indagini patrimoniali.
I risultati hanno accertato in capo ai destinatari delle misure, la sussistenza della cosiddetta “pericolosità sociale”, trattandosi di soggetti che, come peraltro già emerso in diverse operazioni di polizia, sono risultati appartenere o quanto meno essere contigui alla criminalità organizzata, essendo operativi all’interno di rilevanti clan attivi sia nella città di Reggio che sulla fascia tirrenica.
La sproporzione
In particolare, alcuni di loro sono sospettati di aver fornito un significativo contributo alle attività di alcune delle più importanti cosche, tra le quali spiccano quelle dei Tegano, Alvaro, Piromalli, Pesce e Bellocco.
Gli accertamenti eseguiti sugli indagati così come sulle rispettive famiglie, avrebbero rilevato anche come i patrimoni a loro riconducibili fossero sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati ufficialmente.
I beni cautelati
Sulla base di questi elementi, quindi, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha emesso, nei confronti di quindici soggetti i provvedimenti di sequestro e confisca che hanno interessato, tra l’altro, 47 immobili (28 fabbricati e 19 terreni), tre ditte individuali operanti nei settori del commercio al dettaglio di ricambi per autoveicoli, del commercio all’ingrosso di rottami, dei trasporti e agricolo; quote di partecipazione di una società nel settore della lavorazione delle pietre e del marmo; sei autoveicoli, due orologi di lusso, risorse finanziarie e denaro contante.
Tra i beni confiscati anche un credito tributario di ingente valore, individuato e sottoposto a sequestro d’urgenza giusto poco prima del tentativo di incasso da parte di un noto esponente della cosca Libri.
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