Due condanne e sei assoluzioni. È il bilancio della sentenza emessa dal Tribunale di Locri nei confronti degli imputati al processo “Canadian ‘Ndrangheta Connection” contro la ‘ndrina Muià federata alla cosca Commisso di Siderno. Al termine della camera di consiglio, il presidente Fulvio Accurso ha condannato Antonio Mamone a tre anni e sei mesi di carcere per trasferimento fraudolento di valori.

È stata condannata a un anno e sei mesi di reclusione, con pena sospesa, Marilena Gravina accusata di favoreggiamento personale. Per entrambi i reati, il Tribunale non ha riconosciuto l’aggravante dell’associazione mafiosa

Sono cadute tutte le accuse per gli  imputati accusati di far parte della cosca Muià. Sono stati assolti, infatti, «per non aver commesso il fatto» Antonio Galea (classe 62), Giuseppe Macrì, Armando Muià, Giuseppe Muià (classe 44), Vincenzo Muià (classe 1972) e Vincenzo Muià (classe 1968) con la formula “per non aver commesso il fatto”. Tra gli assolti l’unico che non si trovava sottoposto  a misura cautelare perché già scarcerato era Armando Muià. Per gli altri cinque imputati, invece, il Tribunale ha dichiarato l’inefficacia della misura disponendone l’immediata scarcerazionee remissione in libertà se non detenuti o sottoposti a misura cautelare per altra causa. Dalla lettura del dispositivo, come riporta Rocco Muscari su Gazzetta del sud oggi in edicola,  emerge che secondo i giudici locresi non risulta attiva a Siderno una presunta ‘ndrina Muià il che si desume anche dall’esclusione dell’aggravante mafiosa per i due unici imputati . La Procura antimafia di RC aveva chiesto la condanna per tutti i sette imputati a circa cento anno di reclusione complessivi. Il processo era stato originato dall’inchiesta della Dda di Reggio Calabria denominata “Canadian ‘ndrangheta connection”», del 18 luglio 2019, scaturita a seguito dell’omicidio di Carmelo (Mino) Muià , assassinato la sera del 18 gennaio 2018 a Siderno. La Procura distrettuale nella sua requisitoria aveva rappresentato gli esiti delle indagini eseguite dagli agenti dello SCO e del servizio anticrimine della Questura di RC che avevano ricostruito i movimenti dei prossimi congiunti di Mino Muià che hanno portato gli investigatori fino in Canada. Ma le difese hanno affrontato le discussioni sminuendo la portata dei dialoghi e degli incontri evidenziati  dall’accusa ottenendo l’assoluzione per il reato associativo mafioso e l’esclusione del relativo aggravante. Per conoscere  le motivazioni  della sentenza bisognerà attendere il deposito  della stessa entro 90 giorni. Il filone delll’abbreviato di questo procedimento si è concluso nel marzo scorso con 7 condanne a 63 anni e 8 mesi di reclusione e  un’assoluzione.

Rocco Muscari gazzettadelsud.it