I carabinieri di Serra San Bruno hanno avviato un’operazione, denominata “Green Mountain”, a Nardodipace, nel vibonese, impegnando tutte le compagini della Compagnia ed insieme ai colleghi dell’8° Elinucleo del capoluogo, del Forestali e dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”.

L’operazione è il frutto di un lavoro sinergico fra i vari Reparti attivi sul territorio. I militari, dopo aver sviluppato un’intensa analisi delle informazioni raccolte durante gli ultimi mesi dalla Stazione di Nardodipace, hanno pianificato, con i colleghi elicotteristi, una serie di sorvoli della Frazione Cassari, in particolare sul costone montuoso di Contrada Tiglia.

Così sono riusciti ad individuare alcune piantagioni di canapa indiana che erano ben nascoste tra la fitta vegetazione.

Grazie alla visione dall’alto si sono identificati i vari punti di accesso alle piazzole interessate con risultati che sono sicuramente positivi: ben 10 le piantagioni di canapa indiana scoperte, che non erano comunicanti tra di loro ma suddivise in più terrazzamenti e sparse su una sola montagna, per l’appunto in località Tiglia, ad un’altezza variabile tra i 600 e i 1100 metri.

Tutte le aree adibite alla coltivazione di stupefacenti erano perfettamente autosufficienti ed alimentate con un sistema di irrigazione artigianale cosiddetto a goccia.

Inoltre, in quasi tutte le piantagioni è stata riscontrata la presenza di uno o due essiccatoi artigianali dove dovevano essere poste le infiorescenze per l’essicazione.

Le piante, che in totale sono circa 4 mila e dell’altezza variabile tra il metro e mezzo e i quattro metri, avrebbero potuto fruttare un guadagno illecito addirittura di mezzo milione di euro.

Sia le coltivazioni che i materiali utilizzati sono stati distrutti su disposizione della Magistratura di Vibo Valentia. Sono in corso indagini per arrivare ad identificare i responsabili.