Diverse le importazioni di cocaina dalla Colombia, dall’Ecuador, dalla Bolivia e dall’Argentina contestate agli indagati, alcuni già giudicati in precedenti operazioni. Chili e chili di sostanza stupefacente fatta arrivare in Europa ed in Italia . Le contestazioni coprono un arco temporale che va dal 2008 al 2011 ma l’inchiesta è giunta all’avviso di conclusione indagini solo nell’ottobre dello scorso anno dopo un’informativa del 2019 firmata dalla Guardia di finanza  di Trieste e Vibo Valentia.

La Dda di Catanzaro con i pm Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Pasquale Mandolfino ha chiesto il rinvio a giudizio per 70 indagati coinvolti nell’operazione Adelfi che mira a far luce su notevoli importazioni di cocaina risalenti a circa dieci anni fa. Si tratta di ipotesi di reato che nascono dalle operazioni “Meta 2010” (che nel 2010 aveva colpito il gruppo guidato dal defunto broker della cocaina Vincenzo Barbieri, ucciso a San Calogero nel marzo 2011) della Dda di Roma (poi trasferita alla Dda di Reggio Calabria per competenza territoriale) e “Due Torri connection” della Dda di Bologna. Oltre 15 i capi di imputazione fra i quali il principale è quello dell’associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale.

L’udienza preliminare dinanzi al gup distrettuale, Valeria Isabella Valenzi, è stata fissata per il 14 settembre.