“Mosse di Pace” al Liceo Mazzini di Locri: la scacchiera come metafora del vivere insieme

Non solo una partita a scacchi, ma un gesto carico di significato. Al Liceo “Mazzini” di Locri si è svolta oggi l’iniziativa “Mosse di Pace”, realizzata in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, con la partecipazione dell’Assessore Bumbaca. Un evento sobrio, ma intenso, che ha saputo unire il linguaggio antico degli scacchi alla ricerca urgente di pace e dialogo nel nostro tempo.

La scacchiera è un campo di confronto: due colori, regole condivise, una sfida che si gioca senza violenza, dove ogni mossa ha valore e conseguenze. È su questa immagine che si è costruita la riflessione condivisa durante la mattinata. Gli studenti, guidati da educatori e volontari dell’associazione, hanno compreso come anche nel conflitto simbolico del gioco possa nascere un linguaggio di rispetto e cooperazione.

L’iniziativa ha voluto lanciare un messaggio semplice e profondo: la pace non è qualcosa da conquistare una volta per tutte, ma un processo quotidiano fatto di ascolto, rispetto delle regole comuni, e capacità di pensare prima di agire. Gli scacchi diventano così strumento educativo, in grado di parlare ai ragazzi in modo diretto ma non banale.

Durante l’attività, non sono mancati momenti di confronto e silenzio, di riflessione sui piccoli gesti che, nella vita scolastica come nella società, possono costruire oppure minare la pace. Anche il semplice cedere il turno, imparare a perdere, o riconoscere il valore dell’altro diventano segni educativi.

La partecipazione dell’Assessore Bumbaca ha rappresentato un ponte tra scuola e istituzioni. «Educare alla pace – ha affermato – significa offrire ai giovani strumenti concreti per affrontare la complessità. Iniziative come questa ci ricordano che ogni contesto educativo può diventare un laboratorio di futuro».

L’associazione Papa Giovanni XXIII ha portato in aula testimonianze preziose, esperienze di impegno per la nonviolenza, l’accoglienza e la costruzione di comunità inclusive.

“Mosse di Pace” è stata più di un evento: è stata una semina. Un invito a guardare oltre il gesto sportivo, oltre il gioco, per coltivare nelle giovani generazioni una mentalità nuova, capace di scegliere la mediazione invece dello scontro, il dialogo invece del pregiudizio.

In un tempo segnato da divisioni e conflitti, educare alla pace diventa un’urgenza e una responsabilità condivisa. E se oggi questa educazione è passata attraverso una partita a scacchi, domani potrà germogliare in atteggiamenti nuovi, nelle classi come nelle strade.

Con “Mosse di Pace”, il Liceo Mazzini ha dimostrato che la scuola non è solo luogo di apprendimento, ma anche spazio di crescita civile e spirituale. Un luogo dove, mossa dopo mossa, si può imparare a vivere insieme in modo diverso.