Nel giorno in cui il mondo intero piange la scomparsa di Papa Francesco, le parole di monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo emerito di Campobasso-Boiano, risuonano con una forza ancora più profonda: “Grazie Papa Francesco, perché con te ci siamo sentiti ‘Fratelli tutti’ dentro il tuo cuore”. Un messaggio semplice e intenso che racchiude il senso di un pontificato straordinario, capace di toccare le coscienze e unire l’umanità sotto il segno della fraternità e dell’amore universale.

Papa Francesco è morto oggi, lasciando un vuoto immenso nella Chiesa e nel cuore di milioni di fedeli in tutto il mondo. Il suo pontificato, iniziato il 13 marzo 2013, ha segnato una svolta storica, portando avanti con coraggio una visione di Chiesa più vicina ai poveri, agli emarginati, agli ultimi, una Chiesa che si fa ospedale da campo, come lui stesso l’aveva definita.

Con l’enciclica Fratelli tutti, Francesco ha lanciato al mondo un appello potente: quello a riscoprirsi fratelli, oltre ogni barriera, differenza o interesse. Un invito a costruire una società più giusta, più umana, più solidale. Ed è proprio a questo spirito che si riferisce monsignor Bregantini, riconoscendo nel Papa un cuore aperto e accogliente, capace di far sentire ogni persona parte di una grande famiglia.

La morte di Papa Francesco non spegne la luce del suo insegnamento. Al contrario, ne rafforza il valore. Le sue parole, i suoi gesti, la sua umiltà e la sua testimonianza resteranno scolpiti nella memoria collettiva come segni di un amore che ha saputo abbracciare il mondo.

Oggi, la Chiesa saluta un padre, un fratello, un pastore. E lo fa con le parole che da sole bastano a descrivere ciò che è stato: “Grazie, Papa Francesco”.

TELEMIA