Giornata storica per Mongiana. Il Comune ha conferito la cittadinanza onoraria e le chiavi della città a Eugenio Bennato, tra i più grandi interpreti e custodi della musica popolare italiana.

Un riconoscimento che nasce dal legame profondo tra l’artista e il piccolo centro delle Serre calabresi, celebrato in una ballata scritta meno di un anno fa dopo una visita al Museo dell’Archeologia Industriale. «Mongiana è un caso limite nella storia — ha detto Bennato — un luogo che quando lo racconti suscita incredulità. La mia canzone vuole ridare voce a una memoria cancellata, riportando alla luce un patrimonio che appartiene a questa terra».

L’artista ha ricordato la forza narrativa della chitarra battente e della tarantella calabrese, strumenti e ritmi che ha trasformato in una ballata capace di emozionare e incuriosire anche il pubblico di Milano, Bergamo e Brescia: «Raccontare ciò che non era mai stato raccontato prima può accendere i riflettori su storie e luoghi dimenticati dai vincitori».

Il sindaco di Mongiana ha espresso «orgoglio e soddisfazione» per l’onorificenza, sottolineando la grande partecipazione della comunità. Bennato ha ricambiato: «Vi sono grato e credo di essermi meritato questo entusiasmo. Il Sud deve ritrovare la propria identità e ripopolarsi, riscoprendo l’orgoglio di ciò che ci è stato sottratto».

La serata è stata anche occasione per ribadire l’impegno dell’amministrazione nel valorizzare il patrimonio storico e culturale del borgo, cercando fondi e collaborazioni a livello nazionale, regionale ed europeo.

La canzone di Bennato, in soli tre minuti e mezzo, ha già fatto più per la conoscenza di Mongiana di quanto vent’anni di studi fossero riusciti a ottenere. Un esempio di come la musica possa sottrarre all’oblio nomi, fatti e luoghi, restituendo dignità e memoria a un pezzo di storia calabrese.