C’è un momento in cui il dolore si fa luce. Un istante in cui la memoria diventa arte. E dove le lacrime si trasformano in gabbiani. È accaduto ieri sera, sul lungomare di Monasterace, durante l’inaugurazione dell’Opera d’Artee a tutte le vittime della famigerata Strada Statale 106.
Davanti a un pubblico numeroso e commosso, nonostante il caldo soffocante, è stata svelata un’opera capace di parlare al cuore. Un lavoro straordinario delMaestro Antonio La Gamba, realizzato in acciaio satinato tagliato a mano al plasma:che si librano in volo, simbolo di vite spezzate troppo presto, ma anche diA prendere la parola, il che ha richiamato tutti a un impegno urgente e necessario: da una parte,guidare con responsabilità e consapevolezza Poi, il momento forse più toccante: lo, ha parlato con il cuore in mano, lanciando un appello vibrante, soprattutto ai giovani: «Anche a distanza di 10 anni, il dolore di una perdita è un dolore troppo grande. Che quest’opera sia per voi uno specchio di bellezza e riflessione, un monitor a non abbassare mai la soglia dell’attenzione quando siete alla guida».Nel corso della serata, Anania è stata nominataSocio Onorario dell’Organizzazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”. mentre la consegna simbolica della maglia è avvenuta per mano del
A chiudere la cerimonia, le parole cariche di emozione dell’Ingun ragazzo brillante, esemplare, profondamente amato dalla sua comunità ed apprezzato e conosciuto nel territorio.
«Per anni ho visto corpi senza vita strappati alle lamiere contorte della SS106.Vedere quelle stesse lamiere trasformarsi in gabbiani è un’immagine potentissima: è la speranza che portiamo nel cuore, che queste tragedie possano davvero finire. Una volta per tutte
L’arte non restituisce ciò che si è perso. Ma, può tenere viva la memoria, scuotere le coscienze, e trasformare il dolore in impegno.
“L’Amore che non muore” non è solo un monumento. È una promessa.
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