Il tribunale di Locri ha disposto la sospensione dei termini di custodia cautelare nel processo Metropolis, termine che sarebbero dovuti scadere il 16 Dicembre, ma il collegio ha accolto la richiesta dall’ufficio di Procura, in considerazione della complessità del procedimento penale.
In ogni caso il tribunale ha intenzione di definire il processo entro e non oltre il 30 di Gennaio, ieri intanto l’udienza ha registrato alcuni testi a discarico, si parla di una società irlandese in Calabria, sottoposta a controlli antiriciclaggio e ha definito così che gli acquirenti del “gioiello del mare” erano reali.
Il caso METROPOLIS è stato, ed è tutt’ora un caso internazionale, infatti lo sviluppo delle indagini ha consentito di ricostruire i ramificati investimenti nel settore turistico da parte di soggetti calabresi e spagnoli, ma anche di altri stranieri, che erano a loro volta in affari con esponenti di vertici della ‘ndrangheta della Jonica, i quali poi sono risultati essere i veri promotori dell’incredibile giro d’affari. I clan di Morabito e Aquino con la forza dell’intimidazione mafiosa si erano garantiti decine di importanti complessi residenziali sul mare, nelle zone turistiche più belle della Calabria.
Dalla ricostruzione dei fatti in aula, sembrerebbe che, i flussi finanziari controllati ed esaminati, circa 5mila, siano tutti di natura lecita e documentati.
La procura ipotizza la presenza di un accordo strategico di spartizione del territorio da parte di alcune consorterie. Per questo sono contestati a vario titolo reati in materia di intestazione fittizia di beni, reimpiego di capitali e molto altro.
Carlotta Tomaselli
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