Richieste di pena molto pesanti per gli imputati dell’operazione antidroga della Dda e dei carabinieri che nel luglio scorso stroncò un fiorente traffico di cocaina tra la provincia di Messina e la Locride.

Dalle indagini dei carabinieri emerse come dallo Stretto fossero passati decine di chili di droga, soprattutto cocaina, e che il sodalizio avesse avviato il traffico di stupefacenti già dal 2020, superando anche i limiti imposti della pandemia. A vario titolo i 14 sono indagati per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine si è avvalsa anche delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia messinese

Come riporta gazzetta del sud, oggi in edicola, a rifornire i messinesi, secondo l’accusa, sarebbe stato un esponente di spicco di una delle famiglie più potenti della ’ndrangheta calabrese.

Lr