Sara Campanella è stata proclamata oggi dottoressa in Tecniche di laboratorio biomedico con la valutazione di 110 e lode, a quasi un anno dalla sua tragica uccisione.

La rettrice Giovanna Spatari ha consegnato la pergamena di laurea alla madre, Maria Concetta Zaccaria, in una cerimonia carica di emozione e memoria.

“Oggi è un giorno che avevamo sognato assieme a Sara. Ma certamente lo avevamo sognato in modo diverso”, ha detto la madre della studentessa, uccisa a 22 anni da Stefano Argentino.

“Sara aveva fatto tanti sacrifici, e oggi siamo qui per renderle omaggio e per ricordarla. Porteremo la sua luce ovunque, sempre e comunque. Lei vive in ognuno di noi. È stato un dono prezioso che Dio ci ha regalato, una creatura meravigliosa. Sara era amore e luce”.

Un momento di profonda commozione ha attraversato l’Aula Magna dell’Università di Messina, dove si sono riuniti i familiari, i docenti, i colleghi e le colleghe di Sara, insieme ai sindaci di Messina e Misilmeri, la sua città d’origine.

“È un giorno che appartiene a tutta la comunità accademica e alla città intera, ancora ferite da questa tragedia” , ha dichiarato la rettrice Spatari, “Sara era una studentessa brillante, capace di ascoltare e sempre pronta ad aiutare il prossimo”.

A chiudere la cerimonia, le parole del fratello Claudio: “Sara era l’immensità. Sara vive”.

Un riconoscimento che non è solo accademico, ma un atto di memoria e di amore, perché la luce di Sara Campanella continui a brillare oltre ogni violenza e il suo ricordo resti vivo, affinché la spirale della violenza di genere possa essere fermata.

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