L’epidemia si sta svuotando e il coronavirus diventerà innocuo come un raffreddore“. Il virologo Massimo Clementi, direttore del laboratorio di virologia del San Raffaele di Milano, dispensa ottimismo a tal punto che anche Lilli Gruber, che lo ha chiamato ospite in collegamento a Otto e mezzo, lo guarda sconcertata. “Se mi fa spiegare – la rassicura il professore – le spiego perché”.
“Il profilo clinico del virus è mutato – mette subito in chiaro Clementi -. All’inizio dell’epidemia arrivavano 100 persone in pronto soccorso, la maggioranza delle quali bisognose della terapia intensiva, e ora non arrivano più”. Al San Raffaele “abbiamo ricoverato 1.000 persone e abbiamo identificato i fattori di rischio che portano a una malattia grave. Sono state poi introdotte terapie efficaci. Noi conosciamo altri 6 coronavirus, e di questi, 4 ci infettano da sempre. Tutto questo per dire che questo coronavirus potrebbe nel tempo adattarsi all’ospite”. E diventare, dunque, molto meno aggressivo e pericoloso.
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