“Il 57% dei punti campionati lungo le coste calabresi è risultato oltre i limiti di legge: questi i risultati del monitoraggio di Goletta Verde di Legambiente”. Ne hanno discusso, durante la conferenza stampa Anna Parretta, Presidente Legambiente Calabria, Laura Brambilla, Portavoce di Goletta Verde, Giovanni Calabrese, Assessore Ambiente della Regione Calabria, Franco Saragò, Presidente Circolo Legambiente Ricadi, Salvatore Siviglia, Dirigente Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria, Guido Avallone, Comandante Capitaneria di Porto Vibo Valentia e Michelangelo Iannone, Direttore Generale di Arpacal, ed i rappresentati dei comuni costieri.
Il monitoraggio della costa della Calabria quest’anno si è svolto tra la fine del mese di giugno e gli inizi del mese di luglio, e sono stati 23 i punti campionati da parte dei tecnici di Goletta Verde. 10 i punti risultati entro i limiti, dei restanti 13 sono stati 9 quelli giudicati fortemente inquinati e 4 inquinati evidenziando delle criticità importanti per una scarsa o inefficiente depurazione. Il monitoraggio ha riguardato 9 punti a mare e 14 punti in situazioni critiche di scarico, foci di fiumi.
I 6 punti campionati nella provincia di Reggio Calabria risultano tutti compromessi da inquinamento fecale. I punti nel dettaglio sono 5 foci ed un punto a mare: la foce del fiume Mesima risultato inquinato al monitoraggio di Goletta Verde a San Ferdinando, la foce del fiume Petrace a Gioia Tauro, la foce del torrente Annunziata e torrente Caserta nei pressi del lido comunale di Reggio Calabria, il mare presso lo scarico del depuratore a Pellaro e la foce del torrente Menga a San Gregorio.
“Anche quest’anno oltre la metà dei punti campionati risulta oltre i limiti di legge. I passaggi sinora compiuti da parte della regione e di alcuni comuni sono importanti ma assolutamente non sufficienti, come rivelano i dati di alcuni punti che evidenziano un inquinamento costante nel tempo – dichiara Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria -. Si tratta di problemi annosi che derivano da logiche penali ma anche da gravi inefficienze amministrative e dalla mancanza di controlli. Le criticità su cui agire sono ormai note: richiedere alle amministrazioni di imprimere una forte accelerazione per garantire un’adeguata depurazione delle acque reflue e tutelare ambiente e cittadini”.
“Ci rattrista constatare come ogni anno la situazione delle acque in Calabria non migliori nonostante i tentativi messi in campo – dichiara Laura Brambilla, portavoce di Goletta Verde – . Il monitoraggio della costa calabrese racconta ancora una volta importanti criticità da risolvere sul fronte della depurazione. Le foci dei fiumi continuano ad essere l’anello debole dei nostri monitoraggi, evidenziando un problema a livello nazionale che deve essere risolto al più presto. La depurazione delle acque deve diventare una priorità per le amministrazioni, non possiamo più rimandare o ci saranno nuove norme dalla Comunità Europea”.
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