In Calabria ha smesso di piovere da due giorni, ma il fine settimana è stato segnato dal  maltempo che ha lasciato danni in tutta la regione. In particolare nella zona di Reggio Calabria, dove molte strade e ferrovie sono state distrutte e danneggiate.
I danni del maltempo alla statale 106 e alla linea ferroviaria hanno praticamente spezzato in due la fascia ionica calabrese vista l’assenza di viabilità alternativa. Per andare da Brancaleone a Bianco o Locri, l’unica alternativa è raggiungere Reggio Calabria, risalire l’autostrada A3 sulla fascia tirrenica e poi da Rosarno a Gioiosa Ionica, con oltre 300 km di percorrenza.
Per attenuare i disagi di questi giorni, sono intervenuti, attraverso un comunicato i sindaci di Bivongi, Camini, Monasterace, Pazzano, Riace, Stignano e Stilo, che hanno chiesto un intervento efficace per risollevare la situazione nei loro comuni, attraverso il trasporto, poiché in questi giorni sono molti gli studenti impossibilitati a raggiungere gli istituti di Locri: infatti non esistono corse che coincidono con partenze e arrivi dei treni, che possano assicurare la frequenza delle lezioni di centinaia di studenti. Qualche tentativo per cercare di sistemare la questione, attraverso un gestore del servizio di autolinee, non è andato a buon fine a causa sembrerebbe di una mancata autorizzazione, nello svolgere lo stesso servizio, attraverso una strada alternativa.
Un’altra questione che sta a cuore ai sindaci è quella che riguarda molti anziani presenti nei Comuni che stanno subendo un ritardo dei servizi di emergenza sanitaria, visto la mancanza di servizi assistenziali.
Da tutto questo la richiesta è quella di aiuto, per garantire il diritto allo studio, durante la chiusura della Strada Statale 106, e garantire anche il benessere dei propri cittadini duramente colpiti dal maltempo, anche attraverso la realizzazione di un punto di emergenza sanitaria in uno dei Comuni, facilmente raggiungibile, in considerazione del fatto che un mezzo per raggiungere il centro ospedaliero più vicino dovrebbe percorrere circa 35 km.
Intanto la Coldiretti fa sapere che sono 160mila i cittadini che vivono in zone a rischio per le frane in Calabria che è la regione con il maggior numero di persone in pericolo. A questi si aggiungono i 59mila calabresi che vivono sotto la minaccia delle alluvioni con il risultato che il 100 per cento dei comuni della Regione si trova in aree a rischio idrogeologico per un superficie di 1167 chilometri quadrati, a causa dell’incuria e della cementificazione selvaggia.
Il maltempo si è abbattuto dunque su un territorio reso più fragile a causa del consumo di suolo agricolo che ha ridotto la capacità di ritenzione idrica dei terreni, provocando frane e smottamenti ma anche danni alle pregiate coltivazioni di bergamotto e agli uliveti.
Carlotta Tomaselli
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