Rischiano 52 anni di reclusione i quattro imputati al centro del processo “Malea”, celebrato davanti al Tribunale di Locri e nato dall’operazione che prende il nome antico di Mammola. Gli imputati sono accusati di reati che vanno dall’associazione mafiosa al traffico di droga, fino al tentato omicidio. Come riporta Rocco Muscari su gazzettadelsud.it, il sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Vittorio Fava,  ha ripercorso le indagini della squadra mobile di Reggio Calabria e del commissariato di Siderno, sottolineando come intercettazioni e servizi tecnici abbiano documentato l’esistenza di una “locale” di ’ndrangheta radicata a Mammola.