Lutto per la città di Reggio Calabria, è morto questa mattina l’avvocato Alberto Panuccio. Volto noto in riva allo Stretto e per anni Presidente dell’Ordine degli Avvocati della città e docente di Diritto Processuale Civile all’Università Mediterranea, Panuccio aveva 92 anni. Diversi i messaggi di cordoglio già diffusi sul web da diverse Istituzioni, amici e semplici conoscenti dell’uomo che ha lasciato un grande ricordo nel cuore di tutti.

Le reazioni:
La Fondazione Italo Falcomatà e la sua presidente Professoressa Rosa Neto Falcomatà esprimono sentimenti di profondo cordoglio per la scomparsa dell’Avvocato Professor Alberto Panuccio. “Docente di Diritto Civile e Diritto Processuale Civile presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Mediterranea, a lungo Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria, il Professore Panuccio – si legge in una nota della Fondazione – è stato un faro per il mondo della giustizia nella nostra Città. Giurista di lungo corso, straordinario professionista, fine studioso ed attento ricercatore, il Professore Panuccio è da sempre un punto di riferimento assoluto per tanti giovani che nella nostra città si sono affacciati al mondo della professione di avvocato”. “La sua scomparsa – scrive ancora la Fondazione Falcomatà – lascia un vuoto enorme nella comunità forense reggina, non solo per le sue indiscusse capacità professionali, ma soprattutto per la sua capacità di affiancarle ad uno spirito gentile ed onesto, da sempre al servizio della sua città. Alla famiglia e a quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo durante la sua attività, giungano le condoglianze ed il cordoglio da parte della Fondazione”.

“La Città Metropolitana di Reggio Calabria esprime sentimenti di profondo e partecipato cordoglio per la scomparsa del professor Alberto Panuccio, fine giurista, punto di riferimento per l’Avvocatura reggina e già presidente, per lungo tempo, dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria”. E’ quanto afferma in una nota il Sindaco facente funzioni della Città metropolitana, Carmelo Versace che aggiunge: “Alla figura di Panuccio si accompagnano ricordi indelebili legati al costante e proficuo impegno che l’insigne professionista reggino ha profuso nel corso della propria lunga e prestigiosa carriera, operando a favore della giustizia e per la crescita della comunità forense, in ambito accademico e all’interno del mondo della professioni e della ricerca. Un percorso umano e professionale – prosegue il rappresentante di Palazzo “Corrado Alvaro” – sempre caratterizzato dalla ricerca del dialogo e dalla sincera apertura al confronto pacato e costruttivo. Figura nobile e persona d’altri tempi della cui memoria ed eredità morale e culturale, la città di Reggio Calabria dovrà farsi fedele custode e interprete. Ci stringiamo attorno alla famiglia Panuccio rinnovando la vicinanza e l’abbraccio sincero dell’Amministrazione e di tutta la comunità metropolitana di Reggio Calabria”.

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La sua ultima causa l’ha persa perché la sentenza della Morte è inappellabile, ma ha stravinto quella che ha sentenziato la sua figura di grande grandissimo Uomo prima ancora che di un professionista.

Si è spento l’Avv. Alberto Panuccio, figura storica ed emblematica di una città che sa bene chi siano i suoi figli migliori. Infatti la stima della quale godeva, senza alcuna esclusione, era infinita e rappresentava ogni ceto sociale: dal più umile al più altolocato.

Sereno, pacato, sempre disponibile aveva fatto della sua professione una vera e propria missione.

Se dovessi elencare i suoi titoli o i suoi incarichi gli farei un torto. Non l’avrebbe mai voluto, non per cèlia ma perchè lui era proprio così: semplice, disponibile con tutti non per ottenere prebende ma per il solo fatto di essere utile agli altri. Alla Giustizia in primis. Giustizia che ha servito e onorato in ogni modo. Già con la sua stessa esistenza.

Ciò che mi ha colpito, in modo particolare, di questo grande aristocratico del diritto, ma soprattutto dell’Uomo Alberto è stato il suo modo di accettare e lottare caparbiamente, ma senza acredine, contro il male che lo aveva colpito. Non so se fosse seguace di San Francesco, ma mi è sembrato si fosse preparato ad accogliere ogni umana sofferenza, come fosse una sorella da amare. Non è stata rassegnazione ma consapevolezza. Una forma di bontà infinita utilizzata per una vita a favore degli altri e una volta tanto, forse l’ultima, per sè stesso.

Gli sembrò strano che tutta la medicina locale gli si fosse messa accanto, proprio perché era più abituato a dare che a ricevere. Per un medico essere ringraziato per il solo fatto di aver prestato le sue attenzioni è cosa rara, ma Lui volle esternare con quel garbo che tutti gli riconoscevano, la sua gratitudine con una voce serena e ottimista. Era il suo modo di essere.

Alberto Panuccio mancherà molto alla Città che perde un altro dei suoi figli migliori. Ma Giuseppe, Paola e Roberta sapranno bene seguire l’esempio paterno e, oserei, della famiglia tutta, la cui attività ha lasciato un solco indelebile nella vita civile di noi tutti reggini e non solo. Su quel solco ognuno di loro si incamminerà con i compagni della loro vita, senza uscire dal tracciato. Esso è ben profondo, come profonda era la spiritualità di Alberto Panuccio.

Alla consorte Sig.ra Emilia Montesano, ai figli, ai nipoti giungano le condoglianze di tutti noi reggini che desideriamo ringraziarlo per l’essere stato un esempio di aristocrazia umana e di attaccamento ai valori veri della vita. Con grande signorilità
Grazie avvocato per quanto ha fatto per tutti.

Nessuno escluso mai.

Eduardo Lamberti Castronuovo

fonte  reggiotv.it