SIDERNO – Lo sviluppo turistico della fascia jonica reggina passa certamente anche attraverso la valorizzazione dei molti borghi antichi presenti sul territorio. Bene ha fatto il presidente dell’assemblea dei Comuni, Franco Candia, a stimolare un buon utilizzo della legge sui piccoli Comuni che potrebbe dare un spinta notevole proprio alla valorizzazione dei “borghi”, e non a caso la legge è nata inizialmente sua base del decreto “salva borghi”. Il problema reale che si portano appresso molti Comuni interni della Locride è, d’altra parte, legato anche al fatto che per molto tempo, nei decenni pregressi, molti piccoli centri interni sono rimasti abbandonati a se stessi e oggetto, peraltro, di uno spopolamento continuo che ha contribuito notevolmente a pesare negativamente sulla loro “vitalità” e sulla salvaguardia anche di manufatti storici di grande importanza. In questa direzione le uniche eccezioni si possono considerare Gerace, grzaie alla lungimiranza dell’allora sindaco e poi senatore Giuseppe Beniamino Fimognari che fece finanche votare una delibera per far preservare i molti “gioielli” della sua città , e Stilo che attorno al suo tesoro piu prezioso, la Cattolica, ha posto le basi per la valorizzazione di tante altre strutture di pregio di cui la cittadina abbonda. Ma se è vero che, a livello nazionale i internazionale Gerace e Stilo sono ben note al grande pubblico, è anche vero che molti altri borghi antichi della Locride hanno al loro interno un grandissimo potenziale storico , culturale e architettonico che andrebbe maggiormente rivalutato e che potrebbe dare ulteriore spinta ad un sempre auspicabile (anche se ancora difficile) reale sviluppo turistico del territorio.

Il problema reale, d’altra parte, – e questo è stato anche evidenziato da Franco Candia – non è tanto quello di qualificare e migliorare il singolo borgo quanto piuttosto creare sul territorio un “percorso” complessivo che possa non solo interessare marginalmente, ma anche stimolare una presenza massiccia del “forestiero”. I piccoli borghi antichi potrebbero essere certamente la punta di diamante di questo percorso che andrebbe ad abbinarsi alle tante altre potenzialità del territorio della fascia jonica reggina. Parco archeologico di Locri, Museo di Monasterace, Villa Romana di contrada Palazzi di Casignana, il Naniglio di Gioiosa Jonica, il castello di Roccella, quello di Ardore, i ruderi di Condoianni a S. Ilario, il Museo di S. Barbara, tanto per citare i siti che ci vengono subito in mente, ma anche l’enogastronomia con lo stocco di Mammola, il caciocavallo di Ciminà, la soppressata di Siderno Superiore, le innovative preparazioni al Bergamotto della Cascina di Roccella e tante altre prelibatezze locali presenti nella Locride unitamente al Vino greco o Mantonico di Bianco sono certamente fonti di grande attrazione. Se poi si aggiungono il mare, il clima, le montagne circostanti facilmente raggiungibili che possono fare il paio con il turismo religioso con Placanica e Polsi in prima linea e il grande folklore che il territorio può offrire c’è veramente da sottolineare che difficilmente in altri parti del mondo si può avere un potenziale cosi’ variegato da offrire al turista. Ma si torna nuovamente al discorso di sempre, ovvero la necessità di un cambio di mentalità , la carenza di infrastrutture, la mancata valorizzazione del territorio.

Non tutto, ovviamente, è all’anno zero e, soprattutto grazie alla attività operativa del Consorzio di Operatori turistici, negli ultimi anni ci sono stati notevoli miglioramenti ( che hanno anche portato ad un incremento di presenze dei turisti) ma, ancora, è troppo poco per parlare di grande turismo e lo sviluppo a macchia di leopardo rimane fine a se stesso. E’ tempo, dunque, di pensare seriamente a porre le basi per un rilancio complessivo dell’intera Locride , unica possibilità per dare incremento serio e sviluppo economico al territorio. In questa direzione la nuova legge sui piccoli borghi potrebbe costituire, se vista in un’ottica comprensoriale, un importante tassello di un puzzle sul quale, prima o poi, bisogna cominciare a mettere mano se si vuole veramente fare turismo serio.

Aristide Bava