Dopo l’infausta conclusione dell’ultima assemblea dei sindaci e le naturali polemiche che si sono accompagnate alla decisione di “annullare” l’annunciata tre giorni romana che sarebbe servita a mettere sul tappeto le molteplici problematiche del territorio della Locride al cospetto dei rappresentanti del Governo nazionale è inevitabile che, adesso, si debba fare una necessaria riflessione sul futuro della stessa associazione. Le dichiarazioni del sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, d’altra parte pesano come macigni su una situazione già pesantemente sfilacciata e il solo pensare che ci siano elementi che, all’interno dell’associazione , remano contro ad iniziative di cosi grande importanza per il territorio, ha lasciato l’amaro in bocca non solo agli addetti ai lavori ma anche, e soprattutto, ai cittadini della Locride che seguono le vicende dell’ associazione. Ai guai già esistenti all’interno dei sindaci c’è anche da aggiungere il fatto che, con le elezioni amministrative ormai alle porte , un buon numero di Comuni , e quindi di sindaci, a partire dal presidente del Comitato Giuseppe Strangio , sono impegnati con i rinnovi amministrativi. Il che significa la paralisi, o quasi, delle attività. E, in un momento tanto delicato come quello che la Locride sta vivendo è, questo, un altro fattore negativo che aggrava la situazione. Ma d’altra parte, come dice Giovanni Calabrese continuare a mantenere in vita l’associazione nel modo in cui sta vivendo non ha senso. O si cambia musica o si chiude. Sulla stessa lunghezza d’onda sembra anche essere il sindaco di Siderno, Pietro Fuda che unitamente allo stesso Calabrese aveva cercato di dare spinta all’attività operativa assumendosi l’onere di contattare gli altri colleghi per programmare il viaggio romano dopo un doveroso confronto sulle problematiche da trattare ( in modo unitaria) con i responsabili del Governo. Ma anche Fuda è rimasto deluso dal comportamento di molti suoi colleghi e non ha avuto peli sulla lingua nell’evidenziare durante l’ultima assemblea le sue perplessità su comportamenti quantomeno anomali in un momento cosi’ importante. E se, dunque, i sindaci dei due Comuni piu’ popolati del comprensorio fanno queste affermazioni viene da chiedersi come potrà essere raddrizzata una barca che sembra fare acqua da molti buchi. Il momento, insomma, sembra essere uno dei piu’ gravi da quando è in vita l’associazione anche perché in passato le accuse principali che venivano mosse erano legate spesso al fatto che ( spesso ) si prendevano le decisioni senza preventivi confronti e giocavano, quindi, in negativo le piccole o grandi ripicche dell’uno o dell’altro. Adesso siamo all’eccesso opposto e fatto ancor piu’ grave si prendono le decisioni e poi non si rispettano. In effetti soprattutto per questa ultima vicenda dopo la partecipata assemblea del 5 aprile e la decisione unanime della trasferta romana, ci sono stati altre tre confronti diretti che non solo non sono serviti a nulla ma che si sono poi conclusi con l’infausta decisione di annullare tutto. E adesso ? Per il momento è buio assoluto su tutta la linea. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni.
Aristide Bava