Lettera al Ministro della salute, Roberto Speranza.
Vedo tanti di noi preoccupati, secondo me giustamente, dei rientri dalle regioni del Nord maggiormente colpite dal coronavirus. Io posso capire, umanamente, chi scappa dalle zone rosse dove avrebbe molte più probabilità di contagio ma altrettanto umanamente sono preoccupato per chi non potrebbe neanche curarsi, cioè le fasce più deboli ed esposte che rischiano la vita per via di questo virus.
La Sanità è di fatto un sistema federato tra Regioni e Stato, ma in Calabria, e qui mi rivolgo al Ministro Roberto Speranza, per richiamare la sua attenzione sul fatto che la Regione Calabria, da undici anni, non gestisce direttamente la Sanità in quanto commissariata. Per questo motivo, essendo credo chiaro e drammatico dover constatare che la Sanità in Calabria non sarebbe minimamente in grado di affrontare una situazione come quella del Veneto e della Lombardia, penso sia necessario trattare il tema della Sanità in Calabria come un’emergenza nell’emergenza e di mettere in atto provvedimenti urgentissimi atti a consentire ai Cittadini Calabresi malauguratamente colpiti dal virus di potersi curare nella propria Regione. Altrimenti è inutile correre giù per non prendere il virus e poi rimanere bloccati senza possibilità di curarsi in caso di contagio. Chiedo ai Calabresi di far emergere, per l’ennesima volta, lo spirito di collaborazione, di solidarietà, di sensibilità di cui spesso hanno dato prova in altre occasioni. Non facciamo prevalere la strafottenza, cerchiamo di comportarci in modo responsabile altrimenti non ci saranno Sindaci, Regione o Governo che potranno porre rimedio a questa emergenza e sui quali scaricare tutte le responsabilità.
Spero che il Ministro prenda a cuore questa situazione e accanto ai provvedimenti già presi, prenda in considerazione anche misure straordinarie sulla gestione della Sanità Calabrese in vista di una possibilissima espansione dei contagi.
Pietro Sergi
Presidente Associazione Culturale “Spiriti Liberi Calabresi”.