Il sindaco di Siderno, Pietro Fuda e quello di Locri, Giovanni Calabrese , che sono i primi cittadini delle due piu’ popolate città del territorio della Locride sono tra quelli rimasti fortemente insoddisfatti dall’andamento e dai risultati della visita del viceministro Filippo Bubbico presso il Convento dei Minimi di Rocella. L’ex senatore Fuda ha anche evitato di intervenire durante il dibattito che si è aperto alla presenza del viceministro fortemente convinto che l’importante occasione si doveva preparare in maniera diversa e, soprattutto, i sindaci del territorio dovevano presentare una piattaforma reale delle problematiche esistenti sulla base della quale si doveva poi sviluppare il faccia a faccia con l’autorevole uomo di Governo. “ Sino a quando – ha detto Fuda interpellato specificatamente sulla questione – cercheremo di fare i primi attori o penseremo di poter agire in maniera isolata o personale o peggio ancora rimarremo costretti a subire le imposizioni dall’alto, qui non cambierà nulla. Non voglio fare polemiche con i miei colleghi sindaci e non voglio neppure entrare nel merito degli interventi (inutili) che sono stati fatti ma mi pare che sia risultato in maniera molto chiara che i nostri autorevoli interlocutori, se cosi’ si possono definire, non hanno assolutamente idea della “realtà” di questo territorio. Il solo fatto che il viceministro Bubbico non era a conoscenza della grossa problematica della Diga sul Torrente Lordo che già da tre anni è diventato un vero e proprio deserto senza un minimo di attenzione da parte di nessuno è la prova provata dell’isolamento del territorio. Se poi aggiungiamo il problema sanità e tutte le altre priorità di una Locride ormai isolata dal resto del mondo il quadro è completo. E noi – si chiede Fuda – casa abbiamo fatto e cosa stiamo facendo per evidenziare queste cose ?” . Il sindaco di Siderno rincara la dose – ed è chiaro anche se non lo dice, che non ha gradito gli interventi di altri suoi colleghi – e si sofferma sull’intervento del Commissario prefettizio di Plati’, Luca Rotondi : “ E’ stato uno dei pochi che ha parlato di cose concrete e di necessità del territorio. Noi, invece, abbiamo perso l’ennesima occasione per mettere sul tappeto la realtà vera della Locride e , con essa le sue necessità prioritarie. Non ci resta, adesso, che attendere il documento che Bubbico si è impegnato ad inviarci e, quindi, a valutarlo. Ma già questo mi pare un controsenso perché credo che sarebbe stato piu’ opportuno che fossimo noi, in maniera unitaria,a sottoporre alle sue valutazioni e a quelle del Governo le nostre necessità. Vedremo”. Il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese che è stato tra pochi ad esprimere direttamente a Bubbico la sua insoddisfazione durante l’incontro, a mente fredda, il giorno dopo è ancora maggiormente convinto delle sue affermazioni. “ E’ chiaro – ci ha detto – che la Locride non interessa a nessuno. Se non si tiene conto di quello che sta succedendo all’ospedale che è stato oggetto di una grande rivendicazione popolare, se non si tiene conto di quello che sta succedendo cn le guardie mediche , se non si tiene conto che questa è una terra di grandi potenzialità che potrebbero dare spinta economica e sociale in molteplici settori ma viene considerata solo una terra di ndrangheta, dove vogliamo andare ? E a chi ci dobbiamo rivolgere ? Non si parla di defiscalizzazione, non si parla di nessun tavolo per affrontare le possibilità offerte dai fondi comunitari che potrebbero essere in questo momento una specie di toccasana proprio per un territorio come questo. Di cosa dobbiamo parlare ? A questo punto cosa dire ? Forse semplicemente lasciateci, almeno morire in pace !”. Nelle parole di Calabrese, insomma, si legge una grande amarezza , quasi in netta contrapposizione, alla sua consuetudine battagliera. Il fatto è, almeno questo pare di capire , che ormai tra gli stessi sindaci la situazione si è fatta impossibile e senza unità – il ritornello è sempre lo stesso – non c’è nessuna speranza di ripresa.

Aristide Bava

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