Non tutti sanno che il padre di Luigi Sbarra, oggi nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio per il Sud, era di Siderno (RC) . Prima di sposarsi e trasferirsi a Pazzano (RC), paese della moglie, il padre dell’importante ex sindacalista di livello nazionale ha vissuto nella nostra bella città assieme a tutta la sua famiglia e dove (è giusto ricordarlo) attualmente vivono altri suoi primi cugini. Quindi, nelle vene di Luigi Sbarra, 56 anni, sposato con due figli, nato a Pazzano e attualmente residente a Roccella J. scorre anche un po’ di sangue “sidernese” .
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Una vita nel sindacato, nella Cisl: dalla lotte dei braccianti calabresi contro il caporalato e l’illegalità, alle nuove riforme del lavoro e delle relazioni industriali.
Luigi Sbarra, classe 1960, calabrese, segretario generale della Cisl fino a metà febbraio è ora sottosegretario alla presidenza del Consiglio per il Sud. E’ stato nominato come ‘indipendente’ ed ha già giurato al Quirinale.
“Il mio impegno sarà massimo per contribuire al rafforzamento dei processi di crescita, sviluppo, coesione e occupazione nel Mezzogiorno”, ha assicurato indicando tra gli obiettivi di “colmare i divari storici e valorizzare le opportunità disponibili, a partire dalle risorse del Pnrr, dagli Accordi di Coesione sottoscritti con tutte le regioni meridionali e dall’attuazione della Zes Unica”.
La scelta è stata spiegata anche dalla premier Giorgia Meloni: “Il messaggio – ha evidenziato – è che vogliamo continuare a rafforzare l’occupazione nel Mezzogiorno che è stato la locomotiva d’Italia, è cresciuto più della media italiana”.
Le qualità di Sbarra vengono anche ricordate nel messaggio che arriva dal Daniela Fumarola che ha preso il suo posto alla guida della Cisl: “E’ un incarico – dice – che riconosce lo spessore politico e il radicamento sociale di una persona che ha dedicato l’intera vita alla difesa e la promozione del lavoro, alla coesione e allo sviluppo, in particolare nel Sud del nostro Paese. “Sbarra si è distinto in questi anni per capacità di tenere insieme la forza della rappresentanza e del dialogo con una visione coraggiosa e riformista”.
Il neosottosegretario alla presidenza arriva al governo dopo aver guidato la Cisl per 14 anni: dal 3 marzo del 2021, prendendo il testimone da Annamaria Furlan, per poi essere riconfermato il 28 maggio del 2022, per quattro anni. Un ruolo, quello di segretario del sindacato, che lascia a metà febbraio con qualche mese di anticipo per raggiunti limiti di età, dopo aver promosso la legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili delle imprese, cavallo di battaglia del sindacato approvata da poco dal Parlamento.
La sua biografia mostra l’impegno nella Cisl, nato dal Sud. Dopo la maturità’ tecnica di geometra incontra il sindacato, come operatore territoriale della Fisba, la federazione della Cisl che associava e organizzava i braccianti agricoli, florovivaisti e gli operai idraulico forestali.
Nel 1985 viene eletto segretario generale della Fisba di Locri. Dal 1988 al 1993 guida la Cisl dello stesso Comprensorio per poi diventare segretario generale della provincia di Reggio Calabria, dove rimane fino al 2000, quando viene chiamato alla guida della Cisl calabrese. Tra le battaglie piu’ significative di quegli anni, le mobilitazioni dei lavoratori per il Patto territoriale della Locride e per il Contratto d’area di Gioia Tauro.
Nel 2009 è chiamato a Roma per far parte della segreteria confederale nazionale. Assume responsabilità, tra l’altro, su politiche del settore industria, terziario, trasporti, contrattazione, rappresentanza. Dal 2015 guida la Fai-Cisl nazionale, la federazione che segue le politiche agricole, ambientali, dell’industria alimentare e della pesca. Qui riprende le battaglie contro lo sfruttamento in agricoltura. Fino all’approvazione della storica legge del 2016 contro il caporalato.
A marzo 2018 su indicazione di Annamaria Furlan è eletto segretario generale aggiunto della Cisl. Riprende le deleghe ‘pesanti’ del mercato del lavoro, della contrattazione, dell’industria e della rappresentanza, opponendosi al salario minimo legale e costruendo rapporti industriali e istituzionali per estendere e innovare la contrattazione.
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