Stamattina leggo la bella iniziativa dello Studio Radiologico che mette a disposizione due professionisti (Adamo e Napoli)di comprovata esperienza rianimatoria con un apparecchio repiratore,nonchè radiologi e tecnici e tecnologie già disponibili nella struttura.
Un’altra bella notizia di Jole Santelli”Arriva anche in Calabria il farmaco in fase sperimentale che avrebbe effetti benefici sui pazienti affetti da Coronavirus”.
Poi leggo 2 articoli di Antonio Tassone :
1) ..l’avv. Macri’ promuove la formazione di una squadra di 4-5 persone tutti tecnici …..;,peccato che non preveda una figura indispensabile come il dott.Sinopoli ,attuale responsabile della Rianimazione dell’Ospedale di Locri,che sicuramente darebbe un ulteriore e decisivo contributo.
2) ..il prof, Carbone prevede nel rispetto delle disposizionidel DPCM un picco di 200 casi esattamente tra una settimana e cioe’ al 22 marzo.
Ho provato anch’io a fare alcuni calcoli che vanno presi pero’
“ con le pinze”.
I dati che giungono dalla Lombardia sono impressionanti e ad oggi il tasso di mortalità è di 8,2% ,percentuale molto alta rispetto alle stime degli esperti che fanno riferimento ad un tasso di mortalità intorno all’1-3%.
Come si spiega questa discrepanza tra 8,2% ed 1-3% ?
Forse perchè in Lombardia sta circolando un ceppo di COVID19 piu’ aggressivo ?
Il motivo piu’ probabile è che se il tampone fosse esteso a tutta la popolazione lombarda (10.060.574) ci sarebbero circa 100.000 positivi rispetto a quelli finora dichiarati (11.698) .
Quindi non piu’ quel numero incredibile dell’ 8,2% di decessi ma quello stimato dell’1-3%.
In base a tutto cio’ ho provato a fare i calcoli sulla popolazione calabrese (1.947.131) e Locridea (150.000) immaginando che tutti facessimo il tampone.
Questi sono i risultati previsti con i miei calcoli :
Nella popolazione calabrese (1.947.131 ab.) risulterebbero positivi 19.471 ,con mortalità stimata da 194,71(1%) a 584,13(3%).
Popolazione Locride (150.000 ab.) positivi 1500 con mortalità stimata da 15(1%) a 45(3%).
Chiedo a persone ,come la dott.ssa Zappia,ai dott. Adamo, Napoli e Sinopoli che hanno piu’ esperienza di me nella valutazione di questi dati di confermarli ed eventualmente corregerli e commentarli.
Inoltre ,chiedo sempre a loro, che sarebbe importante stimare quale sarebbe la percentuale :
di quelli che non hanno sintomi,
di quelli con sintomi ,ma che possono essere curati a casa,
di quelli che hanno bisogno di ospedalizzazione ma che non necessitano di assistenza rianimatoria
di quelli che hanno necessità di supporti respiratori invasivi .
Per queste due ultime categorie :
qual’è la stima del numero di posti occorrenti all’assistenza non invasiva e di quella rianimatoria ?
Tutto cio’ nei limiti dei modelli matematici che devono tenere presente di tante variabili e che poi potrebbero inficiare ogni previsione .

Dott. Roberto Trunfio fb