Aristide Bava
SIDERNO – I lavoratori di Locride Ambiente scenderanno in sciopero nella giornata di martedi 24 novembre. Comunicazione in questo senso è stata data con apposita nota alla struttura societaria, alla Prefettura e ai sindaci e/o commissari dei Comuni di Siderno, Marina di Gioiosa, Grotteria, Monasterace e Bovalino, dal Coordinatore provinciale dello Slai Cobas Nazzareno Piperno. La decisione scaturisce – è precisato nella lettera – “dal sistematico ritardo nel pagamento delle retribuzioni ed in particolare di quella del meseì di settembre 2020 ( per alcuni -è specificato – anche del mese di Agosto) e per il mese di ottobre e dalla mancata consegna delle buste paga relative al suddetto periodo”.
Nella nota si precisa anche che la “situazione di forte criticità , acuita, inoltre, dalla totale inadempienza delle Amministrazioni comunali che omettono di provvedere all’attivazione dell’intervento sostitutivo di cui all’articolo 30 del codice degli appalti costituente per essi un vero e proprio obbligo di legge, avulso dalla volontà del datore di lavoro inadempiente, e pertanto l’eventuale mancata consegna da parte dello stesso dei prospetti paga o documentazione equipollente ( inerente la mensilità da retribuire tramite l’intervento sostitutivo) non costituisce giustificazione valida per le Stazioni appaltanti per non completare il suddetto procedimento amministrativo e, soprattutto, per omettere di retribuire i lavoratori potendo, in tal caso, le stazioni appaltanti interessate, ovviare all’ostruzionismo datoriale ricorrendo per la quantificazione delle somme ai precedenti prospetti paga già in possesso e già utilizzati per precedenti pagamenti”. La lettera fa anche riferimento alle difficoltà personali e familiari di ogni singolo dipendente “provato della certezza economica e, dunque, nella impossibilità di poter contare sull’unica fonte di sostentamento per fronteggiare spese quotidiane ordinarie e spese improcrastinabili”. Nella parete finale si avvisa , comunque, che in caso di pagamento delle spettanze richieste i lavoratori sono pronti “a fare un passo indietro” revocando lo sciopero